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XI.
La via degli empi è tenebrosa, non sanno dove precipitino.
1. [58]Tu che sei obbligato a vivere in questo mondo di errore e di vizio, spesso scorgi persone e osservi fatti che tu non vali a spiegare. Scorgi persone le quali approvano oggi ciò che disdissero ieri, e che a favor tuo concedono cose le quali negano ad altri e viceversa. Osservi poi cristiani che vanno alla Messa e non eseguiscono il precetto pasquale. Recitano un'orazione tutti i giorni e poi si appoggiano ai tradimenti ed alle violenze per innalzarsi. Confessano che vi è Dio e poi bestemmiano Gesù Cristo. Essi poi sudano da mane a sera per edificare, ma le loro opere rendono infelici i popoli e non sono [59]per durare. Rifabbricano oggi quello che hanno atterrato ieri, e nello stesso atto del lavorare è una confusione di parole e di fatti che ti fa rassomigliare presente a te la confusione della torre babelica.
- 842 - Che farai tu quando ti tocchi scorgere fatti e persone sì contraddicenti? Allora ricorda ciò che qui ti insinua il Signore: "La via degli empi è tenebrosa", e quanto a te sappia almeno ben starne lungi per non entrare in quella.
2. Quando il viaggiatore muove i passi in giorno di caligine oscura e che cammina su l'orlo di un precipizio orrendo, l'infelice se cade precipita fra burroni laggiù, in un abisso dal quale è impossibile ancora trarne almeno il cadavere per compassionarlo. In questa via tenebrosa si è incamminato l'eretico superbo il quale si arrogò di giudicare la Chiesa del Signore. In questa via si è indirizzato l'empio ed il bestemmiatore che gridano: "Dio non è, ovvero non è giusto".[60] Lutero e Calvino, Voltaire e Rousseau, che hanno battuta questa strada, precipitarono in un abisso orribile di errore e di vizio. Eglino stessi quando finalmente se ne avvidero, scorsero parimenti che uscirne era impossibile, perché Satana li sospingeva al fondo.
Con quei due occhi che ti brillano in fronte tu scorgi ancora oggidì eccessi di gente che imbestialisce nei discorsi e nelle opere. Non ti meravigliare. Quando l'iniquità giunge al colmo e che traboccherà fors'anco nella barbarie la civiltà cristiana, allora ricorda che la via degli empi è tenebrosa e che i tristi non sanno dove precipitino.
3. Non si trovano forse peccatori i quali giungono al punto di pazzia che li fa dire: "Se vado allo inferno, pazienza! Non sarò solo, la via di perdizione è larga"? Che ti pare adunque? Il cristiano che si vede spalancato sotto ai piè l'inferno, eppur che non vede, questi non solamente [61]è cieco, ma è morto omai e sepolto. Teresa, per impedire che un'anima ancora si dannasse, avrebbe bramato di attraversarsi viva sulla bocca d'inferno e dimorarvi sino alla fine del mondo, e questi, non che temere, nemmeno scorgono le fiamme che già ascendono per assorbirli.
Una cosa sola ti rimane a fare in favore di gente sì sventurata, ed è di supplicare la pietà infinità del Signore. Francesco Borgia avanti <di> coricarsi la sera recitava ancora una volta la preghiera del Pater noster e voleva che tutti i fratelli di congregazione facessero altrettanto. In cielo è fisso che perfino a
- 843 -che uno vive gli si possa usar misericordia. Beato te, se a forza di preghiere e di lagrime saprai ottenere tal portento di misericordia a prò di un'anima sciagurata!
1. Sulla terra tu scorgi misteri di [62]errore e di iniquità, perché la via degli empi è tenebrosa.
2. Cadendo precipitano in abissi profondi.
3. E non s'avvedono nemmeno quando sono sull'orlo dell'abisso infernale.