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IN TEMPO SACRO FERVORINI PER OGNI GIORNO DELLA QUARESIMA XII. Per salvarsi il cristiano deve essere sollecito |
XII.
Per salvarsi il cristiano deve
Operate la vostra salute con timore e con tremore, imperciocché Dio è che opera in voi il volere ed il potere per la sua buona volontà.
1. [63]Tu che lavori per salvare l'anima tua, sei come l'agricoltore il quale <si> affatica nella sua vigna. Il lavoro nella vite è continuo in ogni stagione, ed il lavoro per l'anima tua deve essere di ogni giorno. Una vigna se non si coltiva deperisce e si sperde, e tale è l'anima tua. Mano a mano che tu tralasci di confortarla colla santa orazione, coi santi Sacra
- 844 -menti e con le opere buone, la miserella intristisce e poi muore. Sicché se tu vuoi salvarti devi lavorare sino alla morte.
2. [64]L'agricoltore, non contento di affaticare con assiduità, deve nella sua vigna lavorare con timore, ossia con diligenza, perché il gambo di vite è fragile, i tralci suoi devono scegliersi per essere potati ed i pampini a suo tempo devono essere tagliati con misura. Tu sei quella vite. Oh quanto è fragile l'anima tua! Si inferma per ogni urto di pensiero o di sguardo furtivo, si inferma e muore per ogni genere di colpa grave che si può commettere in un istante. Poi se non curi le potenze dell'anima, la memoria, l'intelletto, la volontà, che vanno custoditi a mo' di tralci, di nuovo è pericolo che tu distruggi24 il tuo bene. E se non attendi a tagliare i pampini, che sono i pensieri vani e le ambizioncelle che nutri in te in ogni opera di bene, oh come è facile che egualmente perisca quello stesso atto di virtù che tu vieni esercitando!
L'agricoltore che suda intorno alla sua vigna sente perfino in sé del [65]tremore perché, perduto il ricolto, non gli rimane altro sostentamento per la vernata. E tu che vedi addensarsi intorno a te bufere di tentazione e nembi di assalti nemici, come è possibile che non tema, sapendo per fede che, perduta l'anima, tutto è perduto?
3. L'agricoltore volge altresì continui gli occhi al cielo, perché sa che invano suderebbe se da alto non viene la clemenza delle arie, il calor del sole e la pioggia fecondatrice. E tu spereresti di potere qualche cosa se Dio non ti aiuta? Credilo che da te non sei atto tampoco a dar il buon frutto di un pensiero o di un'opera qualsiasi di bene la quale sia meritoria per la vita eterna. Può per sé il ramo della vite giungere in alto, se la vite non gli25 dà vigore? Nemmeno potresti tu arrivare sino al paradiso, se Dio non ti dà la grazia sua.
4. Perciò come il contadino si incurva [66]sotto al peso della fatica e aspetta intanto propizio il cielo, così tu ti inchini dinanzi alla maestà dello Altissimo. Luigi, il santo re di
- 845 -Francia, non poteva incominciar con soddisfazione la giornata senza ascoltare almeno due o più Messe. Interrogato, rispondeva: "Come potrei io credere di poter saviamente governare un regno vasto, io imperatorello meschino, se non invoco l'aiuto del Sovrano del cielo?".
Nel suo grado il contadino stesso non esce al lavoro se non ha pregato di cuore Iddio. Quando ha supplicato per tempissimo nella casa del Signore, allora si incammina fidente. Tu che devi non sol governare uno stato terreno od un campo terrestre, ma il regno del tuo cuore, che per te vale come il paradiso e Dio, oh come supplichevole devi invocare l'aiuto dello Altissimo!
5. Ma Iddio è pieno di buon volere per te. Basti il ricordare che per salvarti [67]ha fatto quel viaggio sì lungo che è dal cielo in terra, e così disastroso come fu quello da Gerusalemme al Calvario. Che dubiti dunque? Iddio è padre. Può un padre non voler la salvezza di tutti i figli suoi? Il Signore è il salvator tuo; ah, tu non giungerai mai a comprendere quanto Dio brami la tua salvezza!
6. Ciò che ti espose fin qui il Signore è dottrina sua. Quello poi che ti vengono <ad> annunziare gli uomini con dire che per salvarsi non è necessario Dio né Gesù Cristo, ovvero che basta andare al paradiso senza sforzarsi di ascendere, questo è fallacia, è menzogna di uomini tristi i quali ti vogliono rovinare. Così fa il ladro che volendo spogliare la vigna dell'agricoltore insegna un atto di superstizione, dicendo che per assicurare il frutto da qualsiasi invasione di uomo o di atmosfera basta riporre accanto ad essa un ramo d'ulivo.
1. [68]Tu devi lavorare con assiduità a far il bene sino alla fine.
2. Devi faticar nel bene con timore e tremore.
3. Epperò volgere frequente lo sguardo a Dio, perché senza l'aiuto suo tu non puoi fare veruna cosa di bene.
- 846 - 4. Sicché il dover tuo è di umiliarti e di pregare.
5. E mettere poi in Dio la fiducia tua.
6. E sprezzare le insinuazioni dei tristi che attendono per insegnarti il contrario.