Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Nel mese dei fiori...
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NEL MESE DEI FIORI UNA MASSIMA SCRITTURALE ESPOSTA IN OGNI DÌ NELLA VITA DELLA BEATA VERGINE

Decimo quarto giorno Dall'amore che Maria ebbe per Gesù si deduce qual debba essere l'affetto del cristiano per Iddio

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Decimo quarto giorno

Dall'amore che Maria ebbe per Gesù si deduce qual debba essere l'affetto del cristiano per Iddio

Il fuoco del Signore è nella Sionne ed il camino di lui è nella Gerusalemme.

Isaia 3134

  1. [95]Maria benedetta tu la devi osservare intorno al suo Gesù. Una madre oh come con affetto guarda in viso al suo bambino, come lo saluta con amabile sorriso! E quando gli viene intorno per essere nutrito, ella dice: "Pasciti che tu sei l'angelo mio". Però ben più puro in questo fu l'amore di

- 970 -Maria santissima. Sapevalo la fortunata che l'infante era il Figlio consostanziale del Padre, onde rimiravalo con adorazione altissima. Sapevalo Maria che Gesù bambino era il salvator suo e degli uomini, epperò oh come ardeva di affetto nel cuor suo! Sapevalo Maria che Gesù era il glorificatore dei santi, però ella amavalo con [96]quello affetto con cui l'amano i beati del paradiso.

  Il profeta inspirato lo protesta altamente qui. In Sionne, cioè in questa terra, è il fuoco del Signore, ma nella Gerusalemme, ossia nel paradiso, è il camino di questo fuoco stesso. In paradiso questa fiamma d'amore è purissima e la si conosce. È fiamma alta che non si estingue, che non si altera mai. Su questa terra tal fuoco di affetto non è uguale, ma è somigliante.

  Quando il divin Salvatore comparve alla figlia sua Margherita Alacoque, le mostrò il cuor suo nel simbolo di una fiamma ardente. Meravigliò la santa in scorgere che non si struggesse a quella fiamma il cuor di tutti gli uomini, ma il Signore le aggiunse: "Il fuoco che arde nel cuor mio è quello stesso che io attendo per far accendere nell'animo de' seguaci miei". Sicché gloriati, o fratello. Mentre tu ami il Signore quaggiù, subito ti fai emulo dei beati nel paradiso celeste.

  2. Ma fa che l'amor tuo sia molto puro. Tu quando cammini sotto ai raggi del sole di mezzodì, t'avvedi che il calore dell'astro ti circonda, che la luce ti illumina [97]in ogni passo. Tu nuoti nello splendor del sole come il pesce nella vastità dei mari. Il vero sole di giustizia, che è nel paradiso dei beati, è Gesù Signor tuo. Egli con la luce della sua divinità illumina e infervora le anime sante, le quali però giocondano assai meglio che l'augello <a> cantare nella serena atmosfera.

  Maria benedetta amava il suo Gesù con amore purissimo. Le fibre del suo cuore tutte tutte palpitavano per il Figlio divino. Per lui solo si rivolgevano tutti i pensieri della sua mente. Ah, se anche tu impari a purificare il tuo cuore! Se tu medesimo apprendi ad amare Iddio a somiglianza di Maria, puoi ben tu vivere contento.

- 971 -  3. I santi nel paradiso sono beati perché conoscon di amare il Signore. Maria vergine benedetta sapevalo di amare il Signore. La prova era di vedersi riamata dal suo Gesù. Che sorrisi volgevale l'infante divino! E quando Gesù, cresciuto nella fanciullezza, cominciava <a> chiamarla: "Madre, madre!" Maria amava il suo Gesù, e perché gli portavabuon affetto, oh come volontieri [98]si offeriva per accompagnarlo ancora in Egitto, terra barbara!...

  E tu, l'ami tu il Signore? Che ne dice il cuor tuo? E le opere che fai per Iddio, dove sono esse? I veri amanti di Dio desiderano struggersi come l'olio di quella lampada che arde dinanzi al Santissimo Sacramento.

  4. Ed a ragione, perché i beati in cielo imitano precisamente i cherubini santi, i quali godono più altamente perché con maggior intensità amano Iddio.

  E Maria, che fu poi incoronata regina degli angeli e dei santi, potresti tu immaginarlo con quanta forza amasse il suo Gesù? Se nel tuo cuore il fuoco d'amor santo arde come la fiamma di un foconcino, in Maria ardeva come l'ardore di un Mongibello. Ma che impedisce che anche tu ami maggiormente il Signore?

  Amalo con ardore infuocato, ché così sarai con speciale dilezione riguardato da alto da tanti tuoi fratelli, i beati del paradiso. A questo scopo studia più che ti sia possibile intorno alle perfezioni di Dio, perché il Signore più si ama quanto più si conosce.

  5. E intanto diminuisce volta a volta [99]il pericolo di perderlo mai più questo amore. I beati in paradiso sclamano: "Amiamo Iddio e saremo contenti in eterno". L'amor dei beati è fuoco che non si estingue in sempiterno.

  L'amor di Maria nemmeno fu pericolo che si smorzasse quaggiù, perché ad alimentare questo fuoco era continuo il soffio della divina grazia. Poi per estinguerlo non erano le acque della concupiscenza, come si trovano in te. Ma tu che farai? Supplica il cielo perché aliti ancora nel cuor tuo. Poi comanda alla carne tua perché non si sollevi a sommergere, quasi naufrago nelle onde, lo spirito tuo nelle acque delle tentazioni. Se tu operi così, otterrai che anche in questa parte

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l'amor tuo sia somigliante a quello dei beati, che è fuoco inestinguibile.

  6. Ed è altresì fuoco stabile quello dei beati in cielo. Essi amano Dio con forza, come hai udito, e l'amano poi siffattamente per tutta quanta la eternità. Il fuoco che ardeva in cuore a Maria era fiamma che tendeva sempre in alto. Si dilatava poi giorno a giorno, perché quotidianamente Gesù Cristo aggiungevale [100]grazia per amare maggiormente il Signore.

  Tal sia l'amor tuo. Fa che tenda sempre in alto, come la fiamma di un fuoco allegro. Fa che si dilati, che si estenda, che <si> accresca vieppiù, giacché finché sei in terra il tuo è sempre fuoco che è fuor del suo posto, il camino. Il camino è fisso nel paradiso, epperò a quello devi aspirare costantemente. Oh come volontieri i cherubini celesti ti presteranno volontieri l'ali per ascendere, quando scorgano che tu ti sforzi come si è detto fin qui!

  7. Accanto al fuoco di Sionne è la fiamma che arde in Babilonia, però il cielo ti guardi che nel cuor tuo giammai <si> accenda un fuoco o di lussuria o di superbia ovvero di avarizia. Quel dei lussuriosi è un fuoco che si accende con lo stabbio e che manda puzzo intorno. Quello dei vanagloriosi è fuoco di sarmenti, che si alza in una fiamma appariscente e poi che muore d'un tratto. Il fuoco poi degli avari è acceso con legne morte; tal fuoco dura un pezzo, ma a nulla vale.

  Guai a te, se nell'animo accenda fuoco cosiffatto! Perché il fuoco di Babilonia conduce giù a quel fuoco che in sempiterno arde nello abisso dei dannati. Di [101]questo turpe fuoco mai e poi mai si trovò una scintilla benché minima nel cuor di Maria.

  Pregala che ne scampi ancor l'animo tuo. Supplica con dirle più volte in questo : "Dolce Cuore di Maria, siate voi la salvezza mia". Poi adoperati subito subito per esercitare l'animo tuo in più atti di amor santo.

- 973 -esempio

  Agostino fu fortunato perché in terra ebbe una madre pia, la quale raccomandollo continuamente a Maria, madre celeste. Mercé di questa, Agostino nella città di Milano vide spalancarsi sopra il capo il paradiso all'atto che da santo Ambrogio ricevette le acque battesimali. Dopo questo felice istante, Agostino con l'uno sguardo mirava a Gesù, con altro a Maria benedetta, e così dal Salvatore per mezzo della madre ottenne lume alla mente per dissipare gli errori dei molteplici settarii che infestavano la Chiesa. Mercé di Maria ottenne da Gesù che innumerabili peccatori si convertissero dalle vie della iniquità a quelle della giustizia.

  Agostino sparse scintille di vivo fuoco [102]a tutte le parti d'Africa. Ammirati dallo splendor di quella fiamma, moltissimi cristiani rinunciarono al mondo per piacere a Dio con più pura dilezione. Così la terra vide questo prodigio: mercé di una madre santa un figlio dissoluto ritornò esemplare al punto di condurre popoli innumerevoli, per lo spazio di molti secoli, allo amor santo del Signore, che è quello che arde nello spirito dei beati.

orazione

  Vergine benedetta, beata voi che amaste Gesù con affettopuro. Che ardore di fiamma santa ardeva nel cuor vostro! Che vampe di affetto accesissimo! Il vostro fu fuoco d'amore che non diminuì, ma si accrebbe sempre fino all'ultimo. Vergine santa, io sono poi così meschino che facilmente ardo di quella fiamma impura che tutta s'accende nelle paludi di Babilonia. Liberatemi, o Madre, da questo putrido fuoco. Nel mio animo non voglio che si accenda altro fuoco allo infuori di quello che è vivo nella Sionne dei cristiani giusti.

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Riflessi

  1. [103]Il vero amore a Dio in terra è somigliante a quello che è in paradiso.

  2. Quello di lassù è amor puro.

  3. È amor che si conosce.

  4. È amor di fuoco vivo.

  5. Ed è amore di fiamma inestinguibile.

  6.  E di fiamma che è stabile in eterno.

  7.   Procuralo tu che il fuoco del cuor tuo sia tutto di Sionne santa e non mai di Babilonia peccatrice.

  8. Pregane la Vergine e in questo amor sacro imita santo Agostino.

 





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34 Is 31, 9.



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