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NEL MESE DEI FIORI UNA MASSIMA SCRITTURALE ESPOSTA IN OGNI DÌ NELLA VITA DELLA BEATA VERGINE Decimo nono giorno Le angustie di Maria nello smarrimento del suo Gesù sono segno delle cure che tu devi avere per non perdere la divina grazia |
Le angustie di Maria nello smarrimento del suo Gesù sono segno delle cure che tu devi avere per non perdere la divina grazia
Chi ci separerà dalla carità di Cristo? Forse la tribolazione ovvero l'angustia o la fame o la nudità? Forse il pericolo ovvero la persecuzione o la spada? (Come è scritto che per te siamo tuttodì mortificati, che siamo reputati quasi pecore da macello). Ma in tutte queste cose noi vinceremo per amore di lui, che tanto ci ha amati.
1. [132]Erano venuti i giorni del tempo pasquale. Gli ebrei erano obbligati <a> portarsi al tempio e Maria con Giuseppe e con Gesù vi si affrettarono con l'ali ai piedi. Camminavano poi gli uomini in ischiere separate e le donne congiunte in altre schiere. Gesù infante in un momento fu al tempio. LÀ, guidato dalla parola del Padre eterno, si fece
- 990 -presso ai settanta giudici del popolo e tolse a disputare con essi.
Intanto Maria, che non vedeva il suo pargoletto, diceva: "Egli sarà con Giuseppe". [133]Questi alla sua volta rassicuravasi con dire: "Gesù sarà con Maria". Il costume portava infatti che i fanciulli camminassero di conserva con il padre ovvero con la madre propria. Ma quando arrivati già entro a Gerusalemme e che Maria si incontrò con Giuseppe, allora domandò con ansia: "Gesù non è dunque con voi?". E saputo che no, prese a dolersene altamente e poi si fece a domandare ai parenti ed agli amici e ai compagni di viaggio dicendo: "Il mio Gesù l'avreste forse veduto voi?".
Anima diletta, tu senza che te n'avveda, talvolta sembrati d'aver perduto il tuo Dio, ma il Signore non ti abbandona. Si nasconde come un padre amorevole per iscorgere con quali gemiti tu subito lo venga a ricercare. Oh, se tu gemi: "Ahimè, che io temo d'aver perduta la grazia del mio Signore!", allora in cielo si fa una festa di gaudio tenero. Ma sia tu costante come l'Apostolo in sclamare: "Checché mi accada di pericolo o di persecuzione ovvero di prigionia o di sangue, io non mi staccherò mai dallo amore del mio signore Gesù Cristo".
2. Maria benedetta si prestò sollecita a [134]rintracciare il suo Gesù. Per tre giorni, ossia finché l'ebbe ritrovato, non pensò a mangiare, non a bere, non a dormire. Un pensiero solo le premeva, e questo la sollecitava come una spina al cuore: Maria voleva il suo Gesù perché lui solo poteva soddisfarle il cuor di madre.
San Paolo, che da Maria apprese ad amar Gesù con affetto somigliante, protesta qui che nessun travaglio di corpo, come son quelli di fame, di sete, di persecuzione, di pericolo ovvero di morte, lo staccherebbe dall'amor di Dio. Protesta che nemmeno veruna angustia di spirito gli avrebbe strappato dal cuore l'affetto per il suo Signore. Oh che grande amore è questo di Paolo!
San Carlo Borromeo fu veduto per tanto tempo nella città di Milano a percorrere le vie gremite di appestati, a mettersi entro a tutte le case dove era un infermo ovvero un mori
- 991 -bondo. Vide morirsi al fianco, sopra il cadavere degli appestati, più di mille sacerdoti a lui diletti. Oh che strazio al cuore di un padre! Finalmente non sapendo più che fare, si mette la cenere sul capo, una catena al collo, un vestito di cilizio alle membra, e poi a [135]piedi scalzi e sanguinanti si fa a percorrere le vie della città gridando misericordia a Dio per tanti suoi figli desolati. Che amor tenero fu quello di Carlo! E l'affetto che tu porti al Signore, di qual tempra è desso?
3. Maria santissima non è dubbio che, come nei tre dì nei quali ricercò il suo Gesù, come in tutti gli altri della sua vita, non si offerisse intieramente alle agonie ed alla morte per l'amore al suo Dio. Questo è ciò che onora altamente un sovrano ovvero un padre magnifico. I monarchi di questa terra hanno fra i soldati un esercito diletto che chiamano battaglione della morte ovvero corpo di fanti perduti. Si chiamano così perché quei militi sonosi dati intieramente al servizio del re e per essi vivere o morire è tutt'uno, purché o con vivere in fatiche o con morire in stenti possano protestare il proprio affetto al sovrano.
L'apostolo Paolo si esibisce qui non solo come un fante perduto, ma a guisa di una pecora già destinata al macello.
Una pecorina la si uccide in un momento e la meschinella non si lagna, non si difende. Sapevalo l'Apostolo, e tu non l'ignori più che i cattivi [136]e in travagliare i seguaci del Signore credono di far bene e vengono perfino con festa, ma allora è che devi ravvivar la fede in queste parole dell'Apostolo e confortarti a stringerti più vivamente a Gesù.
4. Maria santissima appena si accorse della assenza di Gesù, subito se ne dolse amaramente e subito volò in traccia di lui, decisa a non desistere finché alfine l'avesse ritrovato. E tu come è che subito ti poni sotto a quelle fatiche che prometti di sopportare? Quando sei all'orazione, proponi di lasciarti scorticare prima che cedere nelle opere buone. Quando ti trovi al cospetto di un compagno esemplare, anche allora protesti di bruciar vivo piuttosto che cedere ad un vile rispetto umano. Ma poi, venuta l'occasione di mostrarti leone di fortezza, oh come è facile che ti mostri quasi cervo che par nato per fuggire ad ogni ombra di pericolo! Un guerriero coraggioso - 992 -non solo aspira al combattimento, ma conta le ore per entrarvi. Tal devi esser tu, e se lo brami con vivo affetto il Signore ti porgerà benevolo tutto l'aiuto suo.
5. Con quanta giocondità del suo cuore [137]Gesù mirasse a Maria ed a Giuseppe quando vedevali affannarsi per lui, io non te lo so dire. So benissimo che Gesù al terzo dì non poté trattenere le sue emozioni e si fece ritrovare nel tempio. Gesù stava nel mezzo di una sala dei sapienti. Settanta seniori del popolo sedevano intorno a lui e pendevano dal suo labbro intenti. Ammiravano poi con dire: "Quale sapienza in un fanciullo! Oh come è celeste quel giovinetto facondo!". In questo modo volle Gesù far intendere le tenerezze del suo divin Cuore.
Tu osserva in quel Cuore sacratissimo. Oh quanto ti ama Gesù! In un eccesso di amore ti ha creato, in un eccesso di amore ti redense, in un eccesso di amore continua <a> stare presso a te nel Santissimo Sacramento. Sicché dal Signore che ti ama con tanto prodigio di dilezione, tu puoi ben aspettare ogni aiuto, perché alfine lo avrai.
Interponi anche qui la mediazione della Vergine e dille con affetto carissimo: "Dolce Cuore di Maria, siate voi la salvezza mia". Poi per prova di divozione a Maria e per pegno di affetto a Gesù Cristo, oggi proponi di eseguire almeno tutte le obbligazioni proprie del tuo [138]stato con quella contentezza di affetto che più ti è possibile.
Lietissimo a Maria fu quel giorno nel quale un giovinetto, Luigi figlio dei marchesi Gonzaga, stava prosteso innanzi allo altare di lei, Vergine immacolata. Contava solamente undici anni di età e Luigi, attratto dalla virtù di purezza in Maria santissima, le era venuto dinanzi con questo discorso: "Vergine santa, io non so qual regalo farvi migliore. Per amore di voi io rinuncio a tutto <quello> che mi può far aderire alla terra. A voi consacro la mia mente, il mio cuore lo dono a voi. A voi consacro tutti i sensi del mio corpo. Maria,
- 993 -siatemi in questi miei propositi madre proteggitrice". Luigi donossi a Maria e la Vergine se lo adottò in figlio. Da questo momento non so chi più tenero si mostrasse, o Luigi in domandar pie grazie o la Vergine ad ottenergliele, ma certo Maria fu sollecita in ottenergli che finalmente Luigi potesse dalla casa passare alla religione. Fu sollecitissima in ottenergli di farsi presto santo e gran santo. [139]Luigi morì ad anni ventuno e fu a tutti modello di innocenza ed esemplare di penitenza.
O Vergine, lo dico ben io di voler amare Gesù Cristo con tutte le forze dell'animo, ma poi sono tanto meschino. Io propongo di sfidare per voi e le fatiche e le persecuzioni, ma poi nell'atto mi mostro tanto timido e scoraggiato. O Vergine santa, conducetemi per mano voi. Sorreggetemi in tutte le vie di stento, di fame, di angustie, per le quali mi chiami il Signore. Con la mediazione vostra io lo so che certamente trionferò in ogni prova di travaglio ancor durissimo.
1. Oh, di quanto rammarico è la perdita della divina grazia!
2. Con qualsisia travaglio bisogna che tu conservi l'affetto al tuo Signore.
3. All'occasione di dover patire, offriti volonteroso.
4. [140]E poi entra nel campo del combattimento.
5. Né temi di soccombere, perché tu il sai già quanto vivamente ti ama Gesù.
6. Luigi vi entrò affidandosi a Maria ed a Gesù e ottenne un trionfo nobilissimo.