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UN SALUTO ALLA IMMACOLATA DI LOURDES IN OGNI GIORNO DEL MESE MARIANO Settimo giorno Ambasciata di Bernardina |
[48]"Vado <a> compiere l'ambasciata mia", così pensavala tra sé Bernardina nello incamminarsi alla volta della casa parrocchiale. "Dirò al parroco quello che intesi, che l'apparizione per tre volte sclamò: Penitenza, penitenza, penitenza! Che mi disse cose solo per me e cose per riferire ai sacerdoti, che cioè edifichino ivi una cappella perché molta gente sarebbe venuta, ed ella distribuirà ai molti le grazie sue. Or checché sia per dirmi il parroco, io in esporre intendo dire il vero e di obbedire al cielo che mi manda".
Con questo ragionare fu al parroco, il quale, squadratala la Bernardina, incominciò: "Come, tu qui?... E come va con questa faccenda? E tu osi in tempo sacro condurre tanta gente a schiamazzo?... Che pretendi dunque tu con queste tue apparizioni[49]?... Chi t'appare?... Domandalo su, almeno, e se vuoi che io ti creda esponi che per segno di verità dessa, la tua apparizione, faccia spuntare delle rose bianche di sotto ai piedi dov'ella viene a posare".
Parlava così reciso il Peyramale, ben pensando in cuor suo: "La fanciulla non c'inganna, come si può credere, e se quello che espone è tutto vero, ella non ne prenderà sgomento".
E fu così. Bernardina espose candidamente l'ambasciata e conchiuse: "Bugie io non sono usa <a> contarne a veruno, e tanto meno ho in animo di ingannare il parroco mio. Ebbene, sia come lei vuole, ed io in prova della verità domanderò il miracolo che ella mi espone".
Ripartissi adunque, e ritornata allo indomani alla grotta trasse gran turma di gente dietro a sé; in questa fiata l'apparizione si mostrò pure, sorrise e si dipartì senza lasciar traccie del miracolo. Onde Bernardina ritornossi, semplicemente com'era venuta[50], alla casa propria. Gli astanti sus<s>surravano discorsi varii. Dicevano i maligni: "Il curato, che è persona sapiente, ecco come d'un subito ha sfatato i miracoli sovran<n>aturali... Il prodigio perché non è avvenuto?...". Altri
- 1068 -dolevansi che monsignor Peyramale avesse trattato così recisamente colla Bernardina.
Ma quanto alla figlia del Soubirous, ella non se ne lagnò punto, ma rallegrossi con dire: "Or la mia ambasciata l'ho compiuta, Dio provvederà". Ed il Peyramale alla sua volta soggiungeva: "Che importa se ha chi mormora di me, ma intanto io potrò impedire che altri non dica male di me insieme e della fede".
Il Bollettino salesiano del decorso settembre 1885 narra quanto segue:
"Un sordomuto a Lourdes. Un giovane svizzero, presso alle frontiere della Baviera, in età di diciotto [51]anni, era sordo e muto dalla nascita. In vita sua non aveva mai articolato una sola parola. Ciò nulladimeno i genitori avevano procurato di dargli tutta l'educazione che permetteva il suo stato e sapeva scrivere.
Avendo saputo le meraviglie di N<ostra> S<ignora> di Lourdes, si sentì trascinato quasi da una forza occulta verso la Vergine dei Pirenei. Espresse alla sua famiglia il suo desiderio, ma i suoi di casa, benché gente di fede, si opposero formalmente al viaggio. Il giovine non si diede per vinto, e un giorno col bastone in mano si mise in cammino, portando sul petto e sulla schiena uno scritto su cui si leggeva: Sono sordo e muto. Vado a Lourdes, indicatemi la strada.
Erano i primi giorni di giugno, e per due mesi il pellegrino di Lourdes camminò di paese in paese, alloggiando dove la Provvidenza gli offeriva un ricovero, e all'epoca del [52]pellegrinaggio nazionale egli arrivava alla sacra grotta col suo bastone, colle scarpe polverose, cogli abiti per metà sgualciti. Solo lo scritto era scomparso dopo aver parlato pel muto, né doveva più ricomparire perché il muto avrebbe parlato.
Bevette l'acqua, si lavò al rubinetto della fonte, poi si mischiò tra la turba dei pellegrini che pregava. Spesso stava colle braccia in croce e più spesso dimorava ginocchione. Tratto
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tratto la preghiera usciva in cantici e la folla in coro ripeteva il ritornello del cantico di Lourdes: Ave, Maria!, quando d'un subito il sordo intende e il muto parla come tutti gli altri e ripete: Ave, Maria! Era guarito. Il Signore aveva premiato con uno splendido miracolo la fede del giovane cristiano".
Vergine immacolata, voi avete ben parlato a noi le molte volte e noi [53]ben vi abbiamo intesa, ma or come va che ad ogni contraddizione che ci si frapponga noi ci smarriamo? Oh come riconosciamo d'essere fiacchi e ostinati cristiani! Pure se da voi torciamo lo sguardo, dove ce n'andiamo? Madre, Madre, compatiteci voi sempre e soccorreteci tuttodì!
Pregherò in ispecie colle litanie della Vergine in pro di quelle anime che sentonsi chiamate a perfezione eppur che durano gran fatica <ad> affrettarvisi.
Regina di tutti i santi, pregate per noi!