Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Un saluto alla Immacolata di Lourdes...
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UN SALUTO ALLA IMMACOLATA DI LOURDES IN OGNI GIORNO DEL MESE MARIANO

Decimottavo giorno L'opportunità

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Decimottavo giorno

L'opportunità

  [114]L'opportunità pel cristiano è il momento della grazia. Fare un po' di bene è un favore speciale del cielo. Per operarlo il bene, bisogna attendere l'opportunità quanto al tempo ed al modo e intanto supplicare con cuore umile e confidente.

  Monsignor Laurence, il vescovo di Tarbes, aspirava con vivissimo affetto per dar gloria a Dio e manifestare in trionfo la veracità dell'apparizione della Immacolata a Lourdes. Ma il Signore ritardava ancora di un poco l'ora, onde la comune dei fedeli, impazienti come gli ebrei appiè del Sinai, già ne mormoravano. E gli avversari valevansi per loro pro a dire: "Tanto è vero che l'apparizione è un inganno che lo stesso vescovo di Tarbes non ne parla punto e lascia che se ne cada da sé".

  [115]Intanto subornarono certi giovinetti maligni, i quali fingendo le estasi di Bernardina menassero alto rumore allo intorno con dire che l'apparizione mostravasi a loro stessi. Con questo i malevoli ne facevano conseguire che i preti, non contenti d'aver subornato una fanciulla, ammaestravano anche dei giovincelli per rappresentare tant'altre com<m>ediole lucrose. Or i fanciulli malestr<u>i appena discoperti furono severamente puniti. Ma ciò non distolse perché i giramondi non istendessero al Rouland, il ministro del pub<b>lico culto in Francia, una filatessa di invenzioni per indurlo a sopprimere con un tratto di penna il concorso alla grotta di Lourdes.

  Ed il Rouland, facile in credere alle relazioni, ne rescrisse in buona fede al vescovo di Tarbes, perché egli in persona riparasse a quello che ei chiamava disordine insopportabile. E monsignor Laurence alla sua volta sclamò: "Il momento della grazia è venuto. Ne sia lodato Iddio e la immacolata Madre del Salvatore!". [116]L'opportunità di parlare è venuta omai. L'aveva attesa e pregata da sì lunga pezza.

  Il vescovo si fece dunque daccapo a riferire al Rouland per filo e per segno l'apparizione e le circostanze che accompagnarono - 1101 -con indiziievidenti, che il ministro si trovò di leggeri pentito d'aver creduto a delle opposizioni interessate. Vedremo più tardi come lo stesso Napoleone iii, che pure non era il più favorevole ai segni di Dio, alle apparizioni della Madonna, vedremo, dico, lo stesso Napoleone impugnare le armi per difendere la Immacolata di Lourdes.

  Monsignor Laurence poi rallegrossi che il Signore avesse manifestato la gloria della Madre sua e fatto cessare nei buoni l'ammirazione, nei perversi lo scandalo. Quanto a sé, il vescovo raumiliandosi sempre più ripeteva di cuore: "Io sono servo inutile e povero strumento nelle mani del Signore Iddio".

esempio

  [117]L'abate de Musy, predicando addì 15 agosto nel santuario di Nostra Signora delle vittorie in Parigi, esponeva di sé quanto segue:

  "Da venti anni io era infermo e nella impossibilità di esercitare le funzioni del mio ministero. La mia vista si era oscurata al punto di non poter nemmeno recitare il breviario. Da dodici anni non aveva più celebrata la santa Messa, perché mi si era spenta la voce e più non reggevami in piedi. Io era stato preso da infiammazione di tessuti della midolla spinale, malattia gravissima per la quale indarno aveva consultato le prime celebrità di Francia, di Germania e della Svizzera. Il male era ribelle ad ogni rimedio. Allora la Vergine santa mi inspirò di recarmi a Lourdes, e vi fui condotto dall'altrui braccia o piuttosto trascinato in una piccola carrozza.

  In questo lagrimevole stato giunsi al luogo [118]del pellegrinaggio addì 8 agosto 1873 e mi feci trasportare alla chiesa.

Quivi ogni giorno ascoltava la Messa trattenendomi per lungo spazio di tempo a pregare. Il giorno dell'Assunzione un venerabile sacerdote, l'abate Sire del Seminario di san Sulpizio, che tanto ha contribuito alla gloria dell'immacolata Concezione per la traduzione in tutte le lingue della bolla Ineffabilis, celebrava all'altare della Vergine, quando al momento dell'elevazione mi

 - 1102 -sentii internamente spinto ad inginocchiarmi. Il timore di cadere mi fece esitare un istante, ma finalmente cedetti all'ispirazione e levandomi da sedere mi prostrai a terra. In quell'istante Maria aveva operato il prodigio, io era tornato nella più perfetta e completa salute. Vedeva, parlava, camminava, mentre pochi momenti prima era cieco, muto, rattratto. Feci ben presto l'esperimento della mia piena guarigione discendendo dalla chiesa alla grotta per la distanza di circa un chilometro[119]. Le persone che mi avevano veduto infermo non poteano credere ai loro occhi, quindi la folla con indicibile entusiasmo cantò il Magnificat della gratitudine, dopo del quale tutti vollero assicurarsi del miracolo: per un'ora e mezzo di seguito mi fecero camminare, parlare e scrivere. Il dubbio non era più oltre possibile.

  La sera di quel fortunato giorno Maria fecemi ancora un'altra grazia. Vidi entrare nella mia stanza un uomo di circa sessant'anni: Padre mio -- mi disse -- ho tutto veduto e il mio cuore è rimasto commosso. Da quarant'anni non mi sono più confessato, ma ora son risoluto di non partir di qua senza prima avere assestata la mia coscienza.

  Maria, che aveva risanato il mio corpo, operava in quel momento una guarigione più meravigliosa nell'anima altrui.

Ella convertiva un peccatore".

orazione

  Vergine immacolata, non tardate [120]a volgere anche sopra di noi vostri guardi benevoli. Guariteci sovrat<t>utto nell'anima che è magagnata con tanti mali di errori e di vizio, di freddezze, di umani riguardi, di sensibilità vanissime e pericolose. Deh, voi guariteci da ogni malanno nostro, guariteci! Vi benediremo in eterno.

 - 1103 -ossequio

  Mi esaminerò se in poco o in molto ho peccato con criticare le disposizioni dei superiori.

giaculatoria

  O cara Maria, madre di Dio, fate che io salvi l'anima mia.

 


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