Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Un saluto alla Immacolata di Lourdes...
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UN SALUTO ALLA IMMACOLATA DI LOURDES IN OGNI GIORNO DEL MESE MARIANO

Vigesimo giorno L'umana sapienza confusa

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[- 1106 -]

Vigesimo giorno

L'umana sapienza confusa

  [127]Si conforti a perseveranza l'umile ed innocente, ché l'umana sapienza presto si confonde, e tanto più presto quanto più è sollecita in pretendersi od in iscusarsi. Questo stesso appare evidente nel seguente tratto dell'apparizione.

  Migliaia e migliaia di credenti si accostano alla grotta di Lourdes. Sono molteplici e sono da tutte le regioni d'Europa. Se ne trova di tutte le condizioni, di tutte le età, uomini, donne, vecchi e giovani. V'hanno del clero, taluni costituiti in alta dignità, e del laicato, pure personaggi illustri per senno e per ufficio. Hanno dei ricchi e dei poveri assai. Tutti per intraprendere quel viaggio devono superare disagi di distanze, di stipendio, di combattimenti contro all'incredulità. Eppure si incamminano festosi, e pervenuti sopra [128]<il> luogo si fanno tanto più animati quanto più <ci> sono patimenti a sostenere.

  Or che è questo se non l'effetto di un aiuto sovran<n>aturale che scende nei loro cuori? Per convincersene basta per una volta intendere il loro linguaggio. I pellegrini parlano tutti ad un modo e sempre a quel modo. Essi la ragionano semplicemente così: "Iddio è, e noi lo sentiamo profondamente nei nostri cuori. Iddio è; chi nol vede nell'opera delle sue mani, quest'universo che ammiriamo? Dio è, e tutti il sentono. Ed egli il Signore si prende cura delle creature, perché di tutti è padre ottimo. Il Signore ama i suoi e mandò il suo Unigenito a stare con noi. E l'Immacolata, che è la vera madre del Salvatore, è la mamma nostra diletta, ed ella ci venne testé a visitare  - 1107 -e parlò dalla grotta di Lourdes alla sorellina nostra, la Bernardina Soubirous. Ripugna forse che la Madre di Dio discenda <a> mostrarsi ai figli suoi? Ed ella è venuta ed ha parlato. Bernardina [129]vide e intese l'apparizione. Noi pure scorgemmo i buoni effetti della stessa apparizione. Abbiamo intesi e veduti, in ciò che conseguì e accompagnò l'apparizione, i prodigi di guarigione nel corpo, i miracoli di conversione nei cuori. Questo abbiamo veduto con due occhi in fronte e considerato con le facoltà delle menti nostre. I prodigi avvenuti sono molteplici e furono veduti da innumerevoli e son confessati dagli stessi scienziati increduli. Noi crediamo -- sclamano i pellegrini di Lourdes -- noi crediamo e in credere esultano i cuori nostri".

  I sapienti del mondo odono e arrossiscono. Vantano dottrine nuove, ma espongono non altro che parole prive di senso. Dove non trovano di poter rispondere ragionevolmente, insultano con improperio. Eccovene un saggio.

  Il Débats, il Siècle, la Presse, l'Indipendénce belge, il <giornalista> Guiroult, che si [130]dicono la quintessenza del progresso scientifico, si limitano a dire che Dio non è e che il miracolo non è possibile, mentre scrivono: "Il miracolo appartiene ad un'età che più non è. La volontà divina si conosce nelle leggi dell'universo... La pretesa Bernardina poi non è un'ingenua contadina, ma una giovane borghese assai istrutta, di carattere molto furbo, che ha passato molti mesi in un chiostro di pinzochere dove le venne insegnato il dramma burlesco che doveva poi rappresentare. Colà innanzi a piccolo numero di beate e di beati se ne fece la prova molto prima della rappresentazione pubblica...". Infine conchiudevano col dire che "coll'impossibile non si discute".

  Ma non si avvedono i nostri sapienti che con negare nulla si dice. "Ai veri savi -- scrive il Montaigne -- avviene come alle spighe del grano, le quali si innalzano e levano dritta e superba la testa finché sono vuote, ma quando nella loro maturità si riempiono e si ingrossano di grani [131]cominciano ad umiliarsi ed abbassarsi; così i savi quando hanno tutto provato e scandagliato... lasciano la loro presunzione...".

 - 1108 -esempio

  La Semaine religieuse de Tours del 1875 reca la seguente conversione:

  "Un vecchio peccatore, ma di quei proprio incalliti nei vizii, così racconta il m<olto reverendo> p<adre> Antonio Maria, era venuto da lontanissime contrade a visitare la Madonna di Lourdes, ma non vi era stato spinto che da mera curiosità. Mi incontrò costui nella cripta della basilica e nell'atto di offerirmi alcune monete:

  -- Padre, mi disse, una persona del mio paese, sapendo che nel mio viaggio sarei passato per Lourdes, mi incaricò di far celebrare una Messa in questa basilica. Eccovi il denaro che mi ha consegnato.

  -- Che denaro, che denaro!, risposi, Non ne ho bisogno né lo cerco... cerco piuttosto l'anima vostra. Vi siete voi confessato?

  -- [132]No padre, anzi ho avvisato la persona che mi incaricava di farle celebrar la Messa che non s'aspettasse di vedermi ritornare confessato. E voi senza conoscermi, di punto in bianco mi uscite colla Confessione. Sapete che è un po' strana la cosa?

  -- No, amico mio, nulla v'ha di strano nelle mie parole. Ciò che avrebbe veramente dello strano sarebbe appunto venire in questi santi luoghi con gravissimi peccati nell'anima e ripartirne carichi come si è venuti... Ah, voi non conoscete la potenza e la bontà della Madonna di Lourdes! Siete voi stato alla grotta?... Avete pregato colà?...

  -- No padre, sono arrivato in questo punto.

  -- Ebbene, permettetemi di accompagnarvi in quel sacro speco ed ivi pregare con voi.

  -- Volentieri, padre mio.

  Scendemmo insieme. Lo spazio che trovasi tra la grotta e il Gavo era già pieno di pellegrini. Dissi al mio compagno:

  -- Qui non istareste con vostro [133]agio per vedere la Madonna, entriamo nella grotta.

  Io ne aveva la chiave, aprii ed entrammo.

  -- Padre, che andiamo a fare?

 - 1109 -  -- Bisogna cominciare dal pregare la Madonna.

  -- Oh, padre, che dite? Son già cinquant'anni che più non prego!

  -- Ragione di più per non perdere nemmeno un momento.

  Cominciammo dunque subito. Mi posi in ginocchio e il mio compagno come un agnello mi seguì. E quell'uomo, che non aveva più pregato per mezzo secolo, mi sembrò pigliare l'attitudine di una preghiera la più fervorosa. Gli dissi infine:

  -- Mio buon amico, chi prega la Vergine come voi fate è impossibile che ella gli rifiuti alcuna cosa. Sapete che desidera da voi?

  -- Sì padre mio, pur troppo il so, e da lungo tempo mel richiede. Ma un peccatore mio pari, sì vecchio, sì scellerato, potrà ricever perdono, impetrar misericordia? Non basterebbe [134]un anno a prepararmi per la mia confessione.

  -- Ma che dite mai, fratel mio! Alla presenza di Maria si farà più presto che non crediate.

  Lo presi per mano e lo condussi dietro l'altare della grotta, cadde a ginocchio e si confessò. Ciò che successe nell'anima di quel povero peccatore Dio solo il sa e Maria e gli angeli l'hanno visto. Il suo pianto, le sue tenere espressioni dopo la confessione dimostrarono a bastanza ai pellegrini la conversione che si era operata in quel cuore".

orazione

  Vergine immacolata, quando un'anima sbattuta dai rimorsi è condotta allo abisso di disperazione omai, a chi meglio può ricorrere che a voi, che dei peccatori siete il rifugio, dei disperati il porto sicuro, di tutti la madre amante? Oh, continuate pure cotai prodigi di bontà sopra le anime nostre, ché in noi crescerà tanto più l'affetto di riconoscenza e d'amore!

 - 1110 -ossequio

  [135]Pubblicherò per quanto posso le lodi della pietà di Maria.

giaculatoria

  Madre di divina grazia, pregate per noi!


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