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UN SALUTO ALLA IMMACOLATA DI LOURDES IN OGNI GIORNO DEL MESE MARIANO Vigesimoquinto giorno Suor Bernardina |
[160]Non dite male giammai delle vergini che s'affrettano per consacrarsi a Dio nel chiostro. Chi ve le chiama è il Signore e desse o sono chiamate per pregare, e colle loro suppliche arrestano i fulmini di Dio, o sono chiamate per faticare, e sono le vittime di carità del prossimo. Il più spesso e pregano e faticano, e sono come le missionarie che con buon fervore seguono la vita apostolica e convertono le anime. Le ben avventurate trattano davvicino con Dio e Iddio buono le eleva alla grandezza di pensare e di volere la virtù a guisa del Signore altissimo.
Bernardina udiva questa voce di cielo ed ella volgeva le mani all'alto e pareale che le scottasse la terra sotto ai piè, ma poi guardando fiso sclamava: "Chi mi dà l'ali finché io ascenda al monte santo di Dio? Mi [161]sento trarre al basso dalla mia molta indegnità, ma il Signore è tanto misericordioso come è potente".
Sospirava intanto, sospirava... quando Dio a voce de' suoi ministri in terra le aprì l'ingresso ad un asilo sacro. Nella città di Nevers è il monastero delle Sorelle di carità che si applicano alla cura degl'infermi. Il monastero si chiama di san Gildardo.
Or Bernardina volò al chiostro diletto e vi riposò come la colomba entro al proprio nido, sicuro sullo spicco di monte tra i forami delle pietre. Era il giorno 8 luglio 1866, Bernardina nel convento fu un angelo di pietà verso a Dio, un angelo di carità inverso al prossimo. Molti traevano per vederla e Bernardina ratta ratta correva <a> nascondersi e dolevasene poi con la superiora dicendo: "Oh, mia reverenda madre, se debbo sottostare a tali persecuzioni fatemi la grazia di non <farmi> mai più discendere in chiesa! Perché cercare di vedermi e che ho io più che le altre?... Si [162]fa presto a canonizzare la gente! E così quando sono morti naturalmente tutti credono di essere dispensati da pregar per loro, onde li
- 1124 -lasciano poi crucciare in purgatorio senza darsi pensiero di farli uscire".
Il vescovo Dupanloup, che come l'apostolo Tomaso pareva dicesse: "Se non vedo non credo", venne e credette. Si intrattenne buona pezza con Bernardina e in lasciarla soggiungeva così: "Ho veduta un'anima innocente e la forza irresistibile della verità". Indi cogli occhi pieni di lagrime veniva <ad> inginocchiarsi alla grotta di Lourdes.
Le domandavano talora: "Mi vorreste indicare dove ella è la suor Maria Bernarda?". E dessa rispondeva: "Ah, ella domanda suor Maria Bernarda? Bene, bene...", e intanto correva <a> nascondersi. Se non che quanto più ella umiliavasi, tanto più Dio la innalzava. "Tanto bella -- dicevano i fanciulli innocenti -- che veduta una volta pare un'ora mille anni per ritornare a vederla". Le fanciulle del monastero alla vista di Bernardina [163]le correano intorno come i fili d'ago alla calamita.
Bernardina, come traeva le creature a sé, così per tempo trasse a se stessa il medesimo creatore Iddio. Il curato di Lourdes monsignor Peyramale attestava che nello agosto 1858 in comunicare Bernardina vide un fascio luminoso di raggi partirsi dall'ostia santa e riflettere sulla fronte della fanciulla. Or non è egli vero? Una creatura innocente che commuove intorno a sé cielo e terra, chi non l'ammira?
Il capitano di marina sig<nor> Fournier è libero pensatore; il figlio Ernesto se la pretende a filosofo e scrive allo zio materno così: "Voi che avete suggerito alla mamma di usar l'acqua di Lourdes per la mia sorella Giulietta, adoperatevi pure che la guarigione avvenga, ed io crederò fin sopra al tetto ed anche fino al confessionale".
Era Giulietta inferma di corea con [164]atonia che cagionavale sfinimento di respirazione. Prendeva legger sonno seduta al letto. Adagiavasi di tempo in tempo sur un asino mansueto che la conduceva da <Le> Bouscat alle acque idroterapiche - 1125 -di Bordeaux, accompagnandola sempre i parenti più stretti. Le persone che dalla finestra osservavano il mesto convoglio e il volto infralito della giovinetta interrogavano: "Vogliono far rivivere un cadavere?". Inutile dire che tutte le prove dei medici ritornarono vane.
Or accadde che il fratello della mamma di Giulietta per prendere sonno leggesse una pagina, e poi due, e poi per tutta la notte il libro intiero del Lasserre, Storia di Nostra Signora di Lourdes. Finché al mattino sclamò: "Or è giorno nella luce del dì ed anche nell'intelletto mio. Ed ho pur trovato il rimedio per Giulietta!...". Scrisse poi alla sorella dicendole: "Non riferite al cognato ed al nipote Ernesto, che dessi non credendo potrebbero impedire la grazia, ma quanto a te, sorella mia, disponiti [165]con preghiera, con Sacramenti, e intanto il curato di Lourdes ti farà arrivare una boccetta dell'acqua prodigiosa". Questa invero tardò alquanto, ma non sì tosto <che> pervenne, la madre si comunicò al santo altare e ritornata a Giulietta le diè a bere di quell'acqua. Ma non ottenne, e Giulietta che da due giorni non inghiottiva cibo di sorta ormai morivasene, onde per tutto il dì fu pianto e desolazione.
Quando alla sera, dopo aver dette 10 Ave, domandò la Giulietta: "Datemi dell'acqua di Lourdes, che mi guarirà certamente", fu subito accontentata, e intanto si fece un silenzio profondo. Giulietta bevé, le si dilatò il petto, cessò il rantolo, respirò <con> i polmoni placidamente. Il fratello Alberto corse gridando: "Giulietta è guarita!...". "Che è, che è?...", gridò il padre. Intanto usciva da camera... e tenendo il foglio La Gironda si affrettò dunque al letto della figlia, la trovò in sopore, ne verificò la guarigione... Il signor Fournier non parlò, ma pianse e fu tutta la notte al capezzale di [166]Giulietta per assistere a quel placido sonno.
La mattina seguente quando vide che la figlia mangiava di buona voglia: "Orsù -- conchiuse il vecchio capitano -- portiamoci tutti alla grotta di Lourdes". Ernesto guardò all'alto e si confessò. Volevasi poi ricondurre sull'asino la figlia alle cure del bagno idroterapico, ma quel giumento, dapprima sì pacifico, or dimenò le orecchie e si fece furioso e balzò la fanciulla - 1126 -che cadde ferita, benché leggermente. Intesero i genitori la lezione e la dissero somigliante a quanto si legge dell'asina di Balaam. Però conchiuse il vecchio capitano: "Mutiamo cammino... rechiamoci in ringraziamento a Lourdes, che è molto meglio".
Vergine immacolata, una scintilla di quella fiamma di carità che è in voi, quando si sta in viso ad una semplice creatura, questa attira lo sguardo dei terrestri. Che gioia stare con un innocente!... Che godimento [167]scorgere in volto ad un santo del Signore!... Vergine immacolata, fateci santi affinché tutti vi possiamo essere degni figli!
Mi ecciterò in questo giorno a pii affetti di ammirazione e di imitazione alla virtù.
Vergine delle vergini, pregate per noi!