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SULLA TOMBA DEI MORTI FERVORINI PER LA NOVENA E PER L'OTTAVA DEI FEDELI DEFUNTI OTTAVA DEI FEDELI DEFUNTI VII. Giubilo nel paradiso |
VII.
1. [129]Accadono talvolta nella famiglia scene commoventissime. Fratelli infermi di corpo che trascinano le membra intorno, fratelli infermi nella mente che camminano come la pecorina sbrancata. Ed al fianco di questi troviamo fratelli che in lavorare per dar sostentamento a chi langue si fanno gagliardi come un Sansone. Sono al fianco di chi non conosce il proprio male fratelli d'un cuore pio che compatisce a modo di un salvatore. Intanto i meschinelli ne hanno sollievo, il padrefamiglia dimora in attenzione di questo spettacolo e ne riceve al cuore contentezza viva. Quanta soddisfazione al cuore di un padre!
E quale giubilo movesi in paradiso quando Dio scorga che
- 1341 -noi ci adoperiamo in pro delle anime sante [130]del purgatorio! Scorgiamo, che questo pure è argomento di altissima consolazione ai cuori nostri. Noi possiamo con le buone opere di espiazione accrescere il guadio dello stesso paradiso.
2. Volgiamo uno sguardo alle anime pie del purgatorio. Chi son desse? Non è dubbio, sono le amiche del cielo, sono le spose di Gesù, le figlie dello Eterno. Hanno per loro fratelli i santi del paradiso, per compagni gli angeli benedetti, hanno per madre propria la stessa Madre del Verbo incarnato, il vero Figlio di Dio. Or facciamoci a considerare parte a parte la gioia del paradiso.
3. Godono nel cielo gli angeli santi. Pensatelo voi. Sono stati i custodi di quelle anime. Ne hanno avuto comando da Dio di accompagnare le persone di quei cristiani dalla culla alla tomba. Quanta sollecitudine usarono però quegli spiriti benedetti, quante preghiere, quanti gemiti pietosi! Sono tuttavia nel purgatorio [131]protettori a quelle anime e intercessori a lor favore. Che se noi fortunati moltiplichiamo preghiere e sacrificii, ecco che molte anime ascendono in alto. Primi a incontrarle sono gli angeli benedetti. Qual tripudio in quegli spiriti eletti!
4. E non meno esultano i santi e le sante del paradiso. Quelli sono stati in terra come vi dimoriamo noi tuttodì. Hanno esperimentati i tormenti delle passioni, hanno temuto i pericoli, sono passati portando una croce spesso pesante di dolore. I patriarchi santi quanto si disciolsero in brame! Gli apostoli intrepidi quanto si diffusero in cure! I pontefici, i vergini, i martiri sempre hanno tenuto nella destra l'anima propria per consegnarla quandochessia in mano a Dio. I santi e le sante del paradiso amano Dio, amano i figli di Dio, amano sovrat<t>utto chi geme in corruccio tormentoso.
I loro guardi sono rivolti alle anime del purgatorio. Tengono il guardo rivolto [132]anche a noi per dirci: "Salvatele quelle anime, voi che il potete di leggeri. Salvatele, salvatele e date a noi il godimento di averle vicine al fianco nostro". Fortunati noi se moviamo vivi gli affetti del cuore. Quelle anime ascenderanno in alto e i santi e le sante del paradiso moveranno con giubilo altissimo ad incontrarle.
- 1342 - 5. Molto godrà altresì il cuor della Madre. Pensatelo voi: Maria che ama Dio più che tutto il paradiso dei santi, Maria più che tutti ama le anime sofferenti del purgatorio.
Io parlo al vostro cuore, o madri. Ditelo voi: non è vero che il cuore parve uscirvi dal petto a vista del figlio che vedeste soffrire e agonizzare? Pure maggiore è l'affetto della madre nostra Maria. Fratelli, fratelli, se abbiamo cuore affrettiamoci a sollevar le anime sante del purgatorio! Per quelle Maria ha agonizzato ai piedi della croce del Salvatore. Se ci cale rallegrare il cuore a Maria, solleviamo dal purgatorio le anime dei nostri [133]fratelli, che sono le anime dei figli della comune Madre.
6. Affrettiamoci, perché Dio ci vede. La Trinità santissima del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo attendono che noi inviamo al regno del paradiso le anime dei cristiani che il Padre ha creato, che il Figlio ha redento, che lo Spirito Santo ha santificato. Gioia ineffabile al cuor nostro! Noi dunque possiamo ottenere che esulti il cuor di Dio? Lo possiamo ottenere, lo possiamo ottenere.
È il Padre che gode in veder salvi i suoi meschini figli, è il Fratel maggiore in cielo che scorge aiutanti generosi nel braccio dei fratelli minori in terra. È lo sposo delle anime sante, lo Spirito di amore che sospira a fin di perpetuare le nozze in paradiso con le anime delle spose ora penanti nel purgatorio.
7. Che dite, o fratelli? Esultate, esultate. Prodigio ineffabile! L'uomo che rallegra il paradiso, la creatura che accresce il gaudio eterno del [134]Creatore? Io non so più che mi dire; grandi ci ha fatti il Signore, egli è l'Altissimo e noi creature delle sue mani. Noi miseri, eppure potenti e gloriosi cotanto!
Pietà di noi, o fratelli, per compiere l'alta missione di porgere letizia al paradiso! Pietà a quelle anime che da noi attendono la liberazione. Fortuna nostra! Il cielo esulta, ne tripudia il purgatorio. Esultiamo ancora noi in questa che è gioia pura. È una gioia che scende dal paradiso in conforto ai miseri mortali quaggiù.
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2. Chi libera dal purgatorio un'anima pone in tripudio gli angeli benedetti.
3. Fa rallegrare i santi e le sante nel cielo.
4. Fa esultare il cuore della Vergine.
5. Chi libera un'anima dal purgatorio accresce nella stessa Trinità augustissima allegrezza di beatitudine.
6. Che gloria per noi, o fratelli, e quanta fortuna!