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DA ADAMO A PIO IX QUADRO DELLE LOTTE E DEI TRIONFI DELLA CHIESA UNIVERSALE DISTRIBUITO IN CENTO CONFERENZE E DEDICATO AL CLERO E AL POPOLO III. A scuola dall'usignuolo |
III.
<1.> [18] Nel vicin boschetto il solitario usignuolo fa echeggiare intorno intorno la sua voce, e quando s'accorge d'essere ascoltato si anima e la rinforza, compone ed eseguisce in tutti i tuoni dal semplice al più bizzarro gorgheggio, dai tremiti e trilli più lievi ai teneri, languidi e lamentosi sospiri, dai quali torna alla prima gaiezza. Al sentirlo fornito di sì potente organo vocale, si crederebbe che dovesse avere sortito da natura una maestosa figura, brillanti penne ed uno sguardo superbo, ma non è che un meschino animaluccio di color comunissimo e di sguardo timido; fin tra gli uccelli è piaciuto a Dio impartire i suoi maggiori doni ai più umili. Questo modesto uccello, eppure sì valente, ci serve di guida a studiare la bella armonia che è nell'universo. Abbiamo scorto in parte.
"Disse ancora Iddio: Producano le acque i rettili animati e viventi e i volatili sopra la terra, sotto il firmamento del cielo"22. Facciamoci a considerare un poco entro le acque. - 16 -Quella spugna con cui asciughiamo i nostri arnesi è la mobile abitazione di vermicciattoli marini, i coralli sono alveari di altri insetti, le perle son goccie di sudore delle ostriche, la porpora è un liquore di chiocciola marina. Il nautilo o navigatore, rettile marino, si fabbrica un guscio in forma di nave, con acqua ne forma una zavorra, spiega poi al vento una membrana o vela e allunga altre delle otto braccia a lavorar di remo, a stender timone. [19] In tempo di procella si affonda rinchiudendosi. Venuta la bonaccia risale e continua la traversata di mare.
Nei fiumi il gambero fa nascer le uova sotto la coda, riproduce le gambe o le corna che gli vengono strappate e ogni anno cambia la pelle, muta le cartilaggini e perfino tramuta le intestine e lo stomaco per rifarsi nuovo. Quanti misteri!
Il polipo si stringe e si fa piccolo quando è in pericolo, di poi allunga corpo e gambe e contrasta al compagno una preda; inghiotte l'avversario mentre altri glielo levano sano e salvo, ma senza la preda che dovette cedere al vincitore23. Un polipo si taglia in mille pezzi e ciascun pezzetto rinasce in altro polipo perfetto.
In una goccia di pioggia si contano fino a dieci mila animalucci, mediante il microscopio. Ha degli insetti che posti a secco si contraggono e spirano, bagnati di nuovo risuscitano ancor dopo parecchi anni. Ciò avviene anche per venti volte. Or chi non si umilia avanti a Dio che è sì mirabile in cose tanto comuni?
La balena che dorme nell'oceano, quasi isola natante, è lunga da 60 a 120 piedi, pure è insidiata dal pesce spada e dall'uomo. Nel pericolo si sprofonda col suo figliuolo, che è come un bue, ma poi quando risale a prender aria è colpita, per arricchire con l'olio, con le lamine sue una provincia intiera.- 17 - Tutti i pesci hanno armi differenti per difesa. Il pesce volante perfino si slancia nell'aria.
2. Viene a salutare gli uccelli che volano sotto al firmamento, il cigno, l'oca e l'anitra, che sono come anello di congiunzione fra i pesci e gli uccelli. La gallina domestica ci dà le sue uova in compenso dell'ospitalità che le accordiamo; la rondine fabbrica il nido sotto ai nostri tetti; il fringuello, il cardellino e il monachino rallegrano colle piume e coi canti i giardini. Alla campagna il fanello e [20] la capinera ci salutano dalle macchie. L'aquila come regina sorvola a tutti gli uccelli: ha un'imperio proprio nelle alte atmosfere, è simbolo del contemplativo che si approssima a fissare il Verbo eterno. Iddio fa servire la colomba nunzia di pace dopo il diluvio. In forma di colomba lo Spirito Santo discende al Giordano sul capo al divin Salvatore.
Il Signore copre di svariati colori il corpo agli augelli e li ammaestra a construrre una culla per la prole nascitura, a pellegrinare in stagione di autunno ed a ritornare di primavera. Quanta tenerezza per i loro nati! Il pellicano dona il sangue. La chioccia si avventa contro a tutti gli animali e contro l'uomo, a costo di perire benanco. In tempo di pericolo la tacchina, la pernice mettono un grido per indicar ai figli la minaccia che sovrasta; altro grido mettono per assicurarli del pericolo cessato.
Delle grue scrive sant'Ambrogio che sono come un modello di repubblica, mentre o dimorando o pellegrinando son sempre unite e le une fan la guardia intanto che le altre o mangiano o riposano, e le prime stanno a fender l'aria nei lunghi cammini mentre l'altre s'ordinano in forma di triangolo. Quando la prima guida è stanca, altra senza lagnarsi subentra, e così nel lavoro o nel comando tutte si prestano egualmente.
L'organizzazione delle api studiatela pure attentamente. Scorgete l'ordine di una monarchia repub<b>licana distinta in tre classi: una regina sola al comando, quaranta mila api lavoratrici, le api maschi che o fecondano la regina o provvedono alla pulizia della casa. Di consimile maniera si governano le formiche. Scrive Salomone: "Va, o pigro, dalla formica e il - 18 -fare di lei considera e impara ad essere saggio; ella senza aver condottiero né precettore né principe prepara nell'estate il suo [21] sostentamento, e al tempo della messe raccoglie il suo mangiare"24.
I bruchi si moltiplicano prodigiosamente; dal bruco di seta, che pure è sì schifoso, si ricavano i drappi che ornano le sale dei re e che rallegrano la sontuosità delle pareti del tempio. Finché dopo aver faticato si tramuta in farfalla, che par <che> viva sui fiori unicamente di piacere e di felicità. Bellissima immagine dell'anima del cristiano che, dopo aver faticato quaggiù, è chiamata alla sede della beatitudine in paradiso! Lassi noi, che avendo tante meraviglie intorno non consideriamo la virtù di Dio che le ha operate!
"Disse ancora Dio: Produca la terra animali viventi secondo la loro specie, animali domestici e rettili e bestie selvatiche della terra secondo la loro specie. E così fu fatto"25. E il toro e il bue, re degli animali <da fatica>26, nacque muggendo come per chiamare il suo padrone, e allato ad esso mugghiò la giovenca, pronta a dare il suo latte e il fior di latte e il burro. Ambedue per un pugno di paglia o di fieno serviranno l'uomo per tutta la vita in arare e concimare la terra, e dopo avergli lasciati molti discendenti, gli daranno a mangiare la propria carne e lo calzeranno colla propria pelle. La pecora, la capra ne imitano il costume e si lasciano immolare vittima in olocausto a Dio.
Un animale intelligente, docile, vivace, instancabile e fedele, il cane, accompagna l'uomo al viaggio, alla caccia, alla custodia del gregge. Quando il padrone è divenuto cieco, il cane si presenterà alla porta del ricco, guarderà con occhio pietoso perché gli versi una moneta nel bacinetto che porta al collo.
Del cavallo fu detto da Dio a Giobbe: "Sarai tu che darai forza al cavallo o la sua bocca empirai di nitriti? Lo farai tu - 19 -saltellare come le locuste?[22] La maestà delle sue narici atterrisce. Scalza la terra colla gamba, saltella con brio, va incontro agli armati; disprezzator di paura, nol rattiene la spada. Sente su di sè il rumor del turcasso, il vibrar delle lame e il moto dello scudo. Spumante e fremente, si mangia la terra, né aspetta che suoni la tromba. Sentita che ha la tromba dice: Vah (Andiamo); sente da lungi l'odor di battaglia, le esortazioni dei capitani e le strida delle milizie"27. Il cavallo nondimeno ha bisogno d'essere guidato dal freno, come il giovine gagliardo dalla guida del maestro.
A servizio del povero è l'asino; nelle cordigliere d'America il lama serve di cavalcatura, di somiere e insieme fornisce latte, carne e lana. Nel settentrione d'Europa la renna serve ad un tempo di cavallo, di vacca e quasi di pecora. In quelle stesse regioni i castori edificano palaffitte a riva di fiume. I denti loro sono scure, i piè davanti servon di zappa, la coda serve di cazzuola e di martello. Nei paesi caldi il cam<m>ello porta milledugento libbre e percorre anche trenta leghe al giorno, la dura anche dieci dì senza bere e quando è verso una fonte la sente a mezza lega di distanza. Allora beve quanto è all'uopo, e per i giorni avvenire riempie un esofago quasi tino che tiene nel suo stomaco. I buoi e le pecore hanno pure esofagi, quasi tanti magazzeni del fieno che triturano a bell'agio.
Nei climi ardenti, dove nemmen può stare il cam<m>ello, è quel monte ambulante di carne che fa tremare la terra sotto i suoi passi, il gigantesco elefante. E' l'animale che più si avvicina al'uomo in punto d'intelligenza e di destrezza. Se gli vien meno il condottiere, si strugge in dolore. Ma s'irrita quando è trattato ingiustamente. Colla proboscide uccise un padrone crudo; la moglie in duolo gli presentò i figli e sé, ma l'elefante se ne accollò [23] uno quasi per dire: "Tu che sei innocente sarai mio condottiere e padrone". Riconoscente è il leone, benché formidabile. Androclo28 trovatosi al bosco strappò dal - 20 -piede del leone una spina. Condotto poi all'anfiteatro lui cristiano e la belva presa, il leone in iscorgere il suo benefattore tosto gli si pose ai piedi per lambirli. Il leone, la tigre, la pantera, il leopardo, la iena sono sanguinari, ma il Signore non vuol che abitino in luoghi nei quali l'uomo è chiamato in società con Dio e co' suoi simili.
3. In fine Dio pensò a creare l'uomo. Si strinsero allora a consiglio le persone della Trinità augustissima e dissero: "Facciamo l'uomo ad immagine e somiglianza nostra". Mosè poi conchiuse espressamente: "Dio creò l'uomo a sua somiglianza, a somiglianza di Dio lo creò"29. L'uomo è intelligenza incarnata. Un medico pagano in considerare la struttura del corpo umano esclamò: "Non è un libro questo che ho fatto, ma un inno che ho cantato in onore della divinità". L'uomo è eretto in attitudine di comando, è re dell'universo, tutti gli animali gli obbediscono, nella statura ha le proporzioni colle cose create allo intorno. "L'uomo -- dice sant'Ambrogio -- è un'immagine dell'universo". L'Apostolo30 non vuole che l'uomo si veli la testa, perché egli è gloria di Dio.
Quanti misteri si operano entro nei sensi del parlare, dell'udire, del sentire! Quanti nelle funzioni digestive! Ma formato il corpo, Dio gli inspirò in faccia un soffio di vita e così l'uomo fu fatto in anima vivente. Canta qui il re Davide: "Lo hai fatto per un poco inferiore agli angeli, lo hai coronato di gloria ed onore e lo hai costituito sopra l'opera delle tue mani"31. L'anima esiste, conosce sé e si ama. Simile al Padre ha l'essere, simile al Figliuolo ha l'intelligenza[24] e simile allo Spirito Santo ha l'amore. Adamo fu creato con corpo perfetto e con intelligenza e volontà. Perfetto fu collocato nel paradiso terrestre che sembra essere stato nella attuale Armenia, acciò lo coltivasse e lo custodisse.
L'uomo in istato di grazia era chiamato al lavoro, quasi a trastullo nella innocenza. Dovevano custodirlo il giardino dalle - 21 -fiere che, sebbene obbedienti, avevano bisogno d'un freno; dovevano poi custodirlo con guardare il proprio cuore. In mezzo al giardino era l'albero del bene e del male. L'uomo era libero a continuar nel bene ed a fare il male. Dio non violenta la libertà, ma la premunisce come operò con Adamo dicendo: "Se non mangi del frutto vietato vivrai in felicità, se ne assapori morrai".
E perché Adamo non fosse solo, gli mandò un sopore, ossia un rapimento o un'estasi delle più perfette. Intanto dal fianco ne cavò un aiuto a lui, una compagna che Adamo, vedendo, salutò. Così la Chiesa, sposa a Gesù Cristo, è uscita dal costato del divin Salvatore. Il nuovo Adamo, l'Uomo Dio lascerà suo Padre che è ne' cieli e sua madre che è in terra, la Sinagoga, e starà unito alla sua sposa, la Chiesa, e i due saranno solo una carne e uno spirito.
Ma non fece comando a tutti gli uomini di congiungersi maritalmente. I vergini, ad esempio dell'Uomo Dio vergine e della Madre immacolata, i vergini son destinati a far da padre, da madre, da fratello, da sorella a chi ne abbisogna. Questi popolano la terra di santi, il cielo di beati. In terra fanno diminuire il numero dei peccatori e degl'infelici.
"Furono adunque compiuti i cieli e la terra e tutto l'ornato loro... E della sera e della mattina si formò il sesto giorno"32.
Il giorno settimo, nel quale riposò, è quello della [25] eternità di Dio beato. "Benedici il Signore, o anima mia, Signore Dio mio, tu ti sei glorificato potentemente. Io canterò il Signore finché vivrò, a lui darò laude finché io sarò. Benedici il Signore, o anima mia" (Ps<almus> 103)33.
1. Meraviglie della creazione negli animali marini.
2. Meraviglie della creazione negli animali sopra terra.
3. Meraviglie maggiori nella creazione dell'uomo.