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DA ADAMO A PIO IX QUADRO DELLE LOTTE E DEI TRIONFI DELLA CHIESA UNIVERSALE DISTRIBUITO IN CENTO CONFERENZE E DEDICATO AL CLERO E AL POPOLO X. Il popolo ebreo nella sua terra promessa |
Il popolo ebreo nella sua terra promessa
1. [65] E' entrato finalmente nella sua terra di promissione il popolo d'Israele. Hanno dovuto attendere e faticare oltre quattrocento anni. Ma or sono sul suolo di terra benedetta. Nel mezzo vi scorre il latte ed il miele dell'abbondanza. Sono contenti nel cuore appieno quando non si staccano da Dio. Sono prosperati a condizione che si stieno uniti allo Altissimo.
Però i meschinelli talvolta operano o più o meno di quello che Dio loro suggerisce e per ciò ne sono poi puniti. Cattivi, altra volta disobbediscono ancora gravemente al Signore e allora ne partono perfino insanguinati. Scorgiamo più in particolare gli avvenimenti.
2. Si è veduto che Israele aveva comando da Dio di non lasciar vivere intorno un sol popolo idolatra, per isfuggire il pericolo di una iniquità pessima. Ora gli ebrei tagliavano bensì le male erbe delle genti infedeli, ma non le sbarbicavano. Verso il monte Libano e altrove ad oriente avevano lasciato - 55 -in pace i cananei, gli evei ed altri popoli che già ricordammo. Questi più fiate assalivano con scorrerie e ladroneggi le tribù d'Israele. I figli del popolo allora si eleggevano un capo e movevano allo incontro. Ma vintili e non distrutti, comunicavano sovente con loro. Spesse fiate un ebreo sposava una figlia delle genti e così i costumi si infiacchivano in Israello e la fede illanguidiva. [66]In questa misera guisa e poco a poco taluni degli ebrei perfino si inchinavano alle divinità stupide. A questo mal punto il braccio di Dio pesava sul suo popolo.
Poniamo qui la enumerazione degli avvenimenti precipui che accaddero nel giro di alcuni secoli. Guerre accanite sostennero dapprima gli ebrei contro ai popoli del Libano. Ogni città aveva il suo re. Israello tagliò il pollice a settanta di quei piccoli sovrani che gli caddero vinti innanzi. Più tardi e per causa di un delitto pessimo venne fra Israello stesso e Beniamin una ostilità che terminò in una carnificina di gente.
Dal re di Mesopotamia furono poi vinti e vinti altra volta dallo stesso re di Canaan. Gli ebrei allora gemevano in alto duolo e Dio buono mandò poi a liberarli una profetessa illustre, una donna intrepida, Debora.
3. Gli amaleciti ed i madianiti da oriente ladroneggiavano al danno di Israello. Allora un angelo compare a Gedeone, che ripuliva il grano nell'aia, e gli dice: "Dio vuole che tu sia giudice in Israello. Aduna le genti e marcia contro gli amaleciti. Trecento de' tuoi, ma prodi, basteranno a sterminare quelle moltitudini". Or Gedeone si presentò di notte al monte e rivolto a' suoi disse: "Quando io ve ne darò segnale, fate voi stessi quello che vedete farsi da me". E li divise lunghesso al monte. Gedeone accese la sua face e suonò la sua tromba, gli altri sollecitarono a fare altrettanto ed ecco che gli amaleciti, volto lo sguardo al monte, sclamarono: "Impossibile resistere a tanti eserciti", si volsero dunque in fuga rapidissima e Israello fu salvo.
4. Anni di poi, morto Gedeone, un Abimelec adunò intorno gente pagata e disse: "Proclamatemi re d'Israello nella città di Mello". Il crudo uccise [67] settanta fratelli contro uno scoglio e governò tre anni, quando quei di Sichem si ribellarono. - 56 -Adunarono gente contro di lui e si batterono a Tebes68. Abimelec passava sotto una torre; una donna misurogli sul capo una pietra che lo stramazzò. Il superbo rivoltosi ad un soldato suo disse: "Uccidimi tu perché non si dica che Abimelec fu schiacciato da una donna".
5. Per novant'anni fu pace, ma ritornati gli ebrei nella idolatria, si trovarono impegnati in guerra nella Siria con gli ammoniti e con i moabiti. Ebbero molto a soffrire, ma Dio suscitò lor giudice e condottiere Iefte, che san Paolo69 annovera fra gli eroi della fede come Gedeone.
Iefte avanti cominciare la battaglia aveva detto: "Offrirò al Signore, se mi concede vittoria, il primo tra' miei che mi incontra". E venne <per> la prima l'unica sua figlia. Questa si immolò vivendo in spontanea verginità finché visse.
6. A difendere il suo popolo contro ai filistei Iddio suscitò Sansone. Un angelo compare a Manue, che pregava e piangeva, e gli dice70: "<Tua moglie> avrà un figlio: non gli toserai i capegli, non gli darai a bere o vino o birra". Crebbe e venendo un dì a diporto uccise un leone; ritornato, trovò che entro le fauci di quello le api avevano deposto un favo. Sansone stando a mensa propose questo indovinello: "Dal divoratore è venuto il cibo e dal forte è venuto il dolce". Nessuno valse a darne spiegazione. Decifrò egli stesso l'enigma con dire che egli aveva ucciso un leone e che nelle fauci di questo aveva di poi scoperto un favo di miele.
Sansone era insidiato dai filistei. Egli per difendersene prese trecento volpi e vi attaccò una face ardente alla coda e in giorno che le messi [68] erano mature mandolle <ad> incendiare i campi dei nemici. Quando i filistei credettero <di> averlo rinchiuso in una città, egli ne schiantò le porte e le trasportò al vicin monte.
Sansone, sì forte, lasciossi vincere dai piagnistei di Dalila che dicevagli: "Confidalo a me il segreto della tua forza". E - 57 -Sansone a lei: "La mia forza invero è ne' miei capegli". Dalila per ricever copioso dono dai filistei aspettò che Sansone dormisse, gli tagliò poi i capegli e corse <ad> avvisarne i nemici che venuti legaronlo e gli usarono poi la cruda barbarie di cavargli gli occhi e poi di farlo servire come un giumento a macinare il grano. I fanciulli persino sputavangli in viso. Ma cresciuti i capegli e tirato per insulto al tempio, Sansone si abbracciò alla colonna maggiore e trattala a sé perì in persona, ma fece altresì perire i persecutori, molti del popolo filisteo, sì che Israello poté goder pace. L'Ercole dei pagani è il Sansone nostro. Sansone aveva governato per lo spazio di anni venti.
7. Il Signore suscitò poi Samuele. Anna, moglie di Elcana, era sterile e piangeva e supplicava, quando Iddio le fece intendere che avrebbe un figlio, che dovesselo nondimeno consacrare allo Altissimo. Nacque dunque Samuele ed Anna per tempo lo dedicò al servizio nel tempio, essendo sommo sacerdote Eli.
Questi non correggeva con forza le scostumatezze e i sacrilegi scandali di Ofni e di Finees, che gli appartenevano. Quando Samuele tre volte nella notte ode una voce, tre volte sorge e finalmente sa dire che il Signore castigherà severamente Eli e la famiglia sua per i disordini di Ofni e di Finees. Ferveva tuttavia la guerra [69] con i filistei. I due giovinotti accorsero e furono uccisi con trenta mila del popolo. Perfino Israello aveva lasciato perdere l'arca santa. Eli in udire cadde a terra e morì. Aveva 98 anni. Così perirono miseramente i suoi.
8. I filistei intanto conducevano l'arca in trionfo e la posero con spregio avanti il loro dio Dagon, una figura con volto di donna e con corpo di pesce. Ma la statua di notte precipitò. Fu rialzata ma nella notte seguente sparse le membra fin alle soglie del tempio. I filistei, atterriti, mandarono l'arca ad altre città, ma dove perveniva subito molta gente o moriva ovvero ammalava. A questo punto erano trascorsi sette mesi. Consigliarono di ornare un carro, sovrapporvi l'arca e, aggiogatevi due giovenche, dirigerle alla ventura verso Israello. E l'arca passò per Betsames71 dove molti perirono - 58 -perché entro vi guardarono con curiosità. Finalmente Israello l'accolse e ne fece festa grande.
9. Accadde ancor questo. Stando gli ebrei in Ramata, dissero a Samuele: "Noi vogliamo un re come le altre nazioni". Rispose Samuele: "Se voi a vece del comando di Dio eleggete il comando di un uomo e che questi diventi tiranno e voi che preghiate il Signore, egli poi non vi ascolterà". Soggiunse72 Israele: "Noi vogliamo un re come le altre nazioni".
Allora Samuele unse in re Saulle, e questi fu il primo che governò Israello. Scusavasene Saulle con dire: "Non sono io l'ultimo d'Israello e la mia famiglia non è l'ultima della tribù di Beniamin?" Ma intanto si lasciò presto invadere da un malo spirito di ambizione e poi di gelosia. Stando in malumore, Davide, buon suonatore di cetra e cantore, lo veniva divagando.
Accadde [70] ora che i filistei rinnovassero la guerra ad Israello. Stavano accampati i due eserciti su due monti opposti. In mezzo era la valle. Un Golia, gigante tra' filistei, per quaranta dì scendeva al piano e sfidava gli ebrei e diceva loro: "Provatevi con me". Golia era armato di spada e munito di corazza. Gli ebrei in guardare a quel gigante alto sette cubiti e un palmo inorridivano. Ma comparve il giovinetto Davide, che pascolava il gregge a Betlem, e questi disse a Saulle: "Iddio mi ha aiutato ad uccidere un leone ed un lupo che assalivano il gregge; mi aiuterà ben egli a vincere il Golia e togliere un obbrobrio da Israello". Si provò adunque e scagliando un sasso con la fionda colpì il gigante in fronte e lo stramazzò. I filistei si diedero alla fuga. Fra gli ebrei si elevò un cantico che cominciava: "Saulle ne uccise mille e Davide dieci mila".
Per questo in cuore del re entrò il malo spirito della gelosia, che dapprima dissimulò, ma che poi ruppe in aperta ostilità. Saulle più volte volle ucciderlo l'innocente Davide, ma il Signore aiutava il suo fedel servo. Saulle pure invitavalo alla sua mensa, ma per ucciderlo. Un giorno volle trapassarlo colla - 59 -lancia. Davide evase e fu salvo per grazia di Dio. Posesi dunque <a> fuggire e venne ora in questa caverna fra' monti e quando in altra. Dovette perfino fuggire fra' filistei, che gli diedero poi la città di Siceleg perché vi abitasse in persona propria e de' suoi uomini, in numero talvolta di 600. I meschinelli e i tribulati si univano a lui.
Accadde che Davide due volte potesse porre le mani sopra Saulle, ma si contentò di tagliare un brandello della clamide reale. Altra volta si contentò a togliere73 di fianco a lui che dormiva la spada e la coppa dell'acqua. Diceva Davide: "Mi guardi il cielo che io metta le mani addosso [71] all'unto del Signore". Per tanta generosità Davide meritossi altissimo encomio e Saulle pareva dolersene, ma non istrappò da sé il mal germe della gelosia.
Era in guerra con i filistei e Saulle venne <a> consultare una pitonessa. Or questa non gli parlò, ma comparve redivivo Samuele che gli predisse la sua rovina. Samuele per comando del Signore aveva consecrato in re Davide pastore. Saulle aveva un figlio, Gionata, che a Davide era stretto in amicizia santa e fedele.
Intanto ferveva la pugna; Saulle si era reso demeritevole per più capi di accusa. Ebbe la peggio nella battaglia. Saulle posò la spada contro terra e tenne la punta rivolta contro sé e vi cadde sopra e si uccise. Gionata perì pure miseramente. Davide quando intese pianse amaramente e compose carmi di duolo altissimo.
Tutto questo avveniva in Canaan, terra di promissione. Il popolo d'Israele sentivaselo ripetere ad ogni ripresa dai sacerdoti e dai profeti santi: "Benedici al Signore, se vuoi che l'Altissimo ti benedica". Quei veggenti scorgevano in ispirito le benedizioni ed i castighi che Dio avrebbe mandato e ne avvertivano il popolo. Ma il popolo d'Israello, come ancora oggidì il popolo dei cristiani, non sempre ascolta la voce che grida: "Adora il Signore Iddio tuo e guardati dai vizii che contaminano le genti". Per questo non sempre è prosperità - 60 -nemmeno in una terra nella quale scorrono con promessa di benedizione il latte ed il miele.
1. Il popolo ebreo nella sua terra promessa.
2. Gli ebrei non allontanano affatto i popoli pagani[72] e per questo hanno frequenti castighi di guerre.
3. Gedeone sorprende gli amaleciti.
4. Abimelec si fa usurpatore e tiranno.
5. Iefte74, eroe della fede, riporta vittoria sopra i siri.
8. L'arca santa in mano ai filistei pagani è occasione di malattie e di morti molteplici.
9. Saulle primo re d'Israele insidia a Davide innocente.