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LE GLORIE DEL PONTIFICATO DA ADAMO AL GIUBILEO SACERDOTALE DI SUA SANTITÀ IL PONTEFICE LEONE XIII XXX. Campo della Chiesa |
XXX.
La Chiesa è simile ad un buon agricoltore che nel campo sparge buon seme, ma presto un avversario vi butta entro la zizzania che poi cresce con il buon frumento fino a maturità. Allora il padron del campo strappa la zizzania e la scaglia al fuoco, il buon frumento poi lo ripone ne' suoi granai155.
- 1028 - A principio del secolo xviii buoni agricoltori nel campo della Chiesa furono pontefici santi, Clemente xi, Clemente xii, Clemente xiii, Clemente xiv che morì di dispiacenza per la zizzania che vedeva spargersi nello stesso campo della Chiesa. Pio vii, personaggio dei più aggraziati del suo tempo, prosciugava le paludi pontine.
[103] Con i pontefici santi spargevano a larga mano il buon seme di virtù e di opere sante san Giovan <Giuseppe>156 della Croce, il beato Angelo d'Acri, il beato Crispino157 da Viterbo, il beato Leonardo da Porto Maurizio, san Giovan <di> Britto, sant'Alfonso, che con i suoi libri di teologia e di ascetica sbugiardava i tristi dei quali parla il Signore: "Guai a voi, dottori della Legge, perché caricate gli uomini di pesi che non possono portare, ma voi tali pesi non li tocchereste con uno dei vostri diti"158.
Maria Leczinska159 divenuta regina di Francia educò in 10 figli due principesse, fra le quali è la beata Clotilde di Savoia e Luigia, carmelitana austerissima, che scriveva a Luigi xvi: "Al mio signore e nipote perché gli sia data dopo la mia morte".
In morire sclamava Luigia: "Andiamo al paradiso!" Tre anni di poi il sacerdote invitava Luigi xvi: "Figlio di san Luigi, salite al cielo!"
I savi scorgevano il mal seme che la rivoluzione, eresia massima, spargeva nel campo della Chiesa e ne paventavano. Nella Francia Bossuet, Bourdaloue160 e Fénélon161 coi loro discorsi penetravano profondi nel cuore di tutti i loro uditori, benché predicando rimanessero non del tutto e sempre oratori fedeli.
Si noverano in quest'epoca illustri nella letteratura e nelle scienze il Tiraboschi, il Muratori, l'Orsi, il Mansi, il Zaccaria, - 1029 -il Piazzi, lo Spallanzani, il Volta, Muzzarelli, Bergier, non che Giroust, Larue, Frey162.
Nella poesia crebbero a celebrità l'Apostolo Zeno, il Metastasio, il Goldoni, l'Alfieri; tra i musici il [104] Palestrina, il Pergolese, il Paisiello, il Piccini, il Mozart163 e Haydn. Canova divenne illustre nella scultura.
Ma il seme della filosofia incredula si sviluppò accagionando deplorevole danno nel campo della Chiesa. Bacone, Locke164, Condillac gettarono le basi di una filosofia pericolosa; Milton educò al fatalismo.
Luigi xiv non poneva fine in vantarsi: "Lo Stato sono io... il mondo sono io...". Hauranne165 e Giansenio spargevano il seme minuto di un'eresia sottilissima, il giansenismo.
Ivano iv di Russia, più feroce che Nerone, era papa e re che divorava i suoi sudditi, onde questi, che non vollero obbedire al Vicario di Gesù Cristo, piegavano il collo fin sotto le calcagna del tiranno.
Per adulare alla splendida corte di Luigi xiv, i vescovi di Francia nell'assemblea del 1682 posero la base di quelle rinomate libertà gallicane di cui scrisse il De Maistre: "Queste famose libertà non sono che un accordo fatale firmato dalla Chiesa di Francia, in virtù del166 quale ella si sommette a ricevere gli oltraggi del Parlamento col carico di essere dichiarata libera di renderli al sommo pontefice".
Madama Guyon a Torino ed a Vercelli spargeva gli errori di Molinos. Fu pur Du Serre167, che accompagnato da 30 fanciulli e da 15 giovinette percorreva in istranezze condannevolissime.
La corte del re di Francia rigurgitava di spirito giansenista. Si osava dire: "La Chiesa cattolica da 5 secoli non è già la - 1030 -Chiesa di Gesù Cristo, ma una [105] prostituta ed un'adultera". Morendo fu colmo di onori il giansenista Paris, perché per il rispetto al Sacramento non faceva la Pasqua.
Voltaire colmava la Francia dei suoi libri increduli e nel 1761 scriveva: "Se io avessi centomila uomini, so bene quello che farei, ma siccome non li ho, farò la Comunione a Pasqua, e voi mi chiamerete ipocrita quanto volete". Professava pure168 Voltaire di amare ardentemente i suoi fratelli in Belzebù.
Nel mondo e presso le sedi di tutti i governi d'Europa levossi cotal grido contro i gesuiti, che Clemente xiv per assicurare la quiete fu costretto <ad> abolirli. Federico ii di Prussia, che li ricevé, scriveva poi nel 1770 a Voltaire: "Quel buon francescano del Vaticano, Clemente xiv, mi lascia i miei cari gesuiti che sono perseguitati dappertutto; io ne conserverò la semente preziosa per fornirne un giorno a quelli che vorranno coltivare questa pianta così rara".
Cotal Giacomo Balsamo palermitano, detto il Cagliostro, ammaliava le corti d'Europa riempiendole di corruzione.
Nella Russia fu cotal vescovo che disse a Pietro i: "Volete che io risusciti in me il patriarcato di Costantinopoli?...". Or Pietro gli diè un rovescio di bastonate e rispose: "Il patriarca e il papa sono io e non altri".
La Polonia, dopo Sobieski169, fu usata a trastullo da Russia, da Prussia, da Svezia, e divenne vittima dello [106] scisma greco, dell'eresia protestante, della politica moderna.
In Austria da Maria Teresa venne<ro> Giuseppe ii, Leopoldo ii e Maria Antonietta che fu regina di Francia. Di Giuseppe ii scrivevasi: "Giuseppe i amabile e caro, Giuseppe ii scorpione e tiranno". Federico ii di Prussia salutavalo suo diletto fratello sacristano.
Nella Inghilterra costituivansi le società dell'illuminismo, ed in Alemagna170 Leibnizio, Kant, Fichte, Schelling ponevano le fondamenta dell'oscurantismo.
- 1031 - Il mal seme di queste dottrine preparava nel campo della Chiesa, insieme col buon frumento, copia di zizzania che sradicata e raccolta in fasci verrà poi gettata alle fiamme.