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XXX.
[191]Figli più diletti sono quelli che più rassomigliano nella virtù al padre. Francesco più degli altri si accostò alla virtù della povertà e dei patimenti di Gesù Cristo. Egli sovra
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tutti ottenne specialissimi favori. Scrive l'autor nostro223: "I terziarii, unitamente a quelli del primo e del secondo Ordine, godono il vantaggio d'essere liberati dalle pene del purgatorio nel giorno della morte di san Francesco. E questo noi lo sappiamo dallo stesso nostro santo padre, allorché volendo premiare l'orazione e l'ubbidienza di un suo frate, che desiderava sapere ciò che Cristo gli significò dandogli le stimmate, gli disse: Sappi, carissimo frate, che essendo io in224 sul monte Vernia, tutto assorto nella memoria della passione di Cristo, in quella apparizione serafica io fui da Cristo stimmatizzato nel corpo mio, [192]e allora mi disse Cristo: Sai tu225 quello che io t'ho fatto? Io t'ho dato i segnali della mia passione acciocché tu sii il mio confaloniero. E come io il dì della morte mia discesi al limbo a tutte le anime, le quali io vi trovai in virtù delle mie stimmate, ne le trassi e menaile in paradiso, così concedo a te insino da ora, acciocché tu mi sia conforme così nella morte, come mi sei stato nella vita, che tu, poiché sarai passato di questa vita, ogni anno il dì della tua morte vada al purgatorio e tutte le anime de' tuoi tre Ordini ne tragga in virtù delle tue istimmate, le quali io t'ho date, e menile al paradiso" (Fioretti di S. Francesco, cap. ix, Delle istimmate, e Annali Francescani, 15226 luglio 1882, n. 13).
Ecco il magnifico discorso che il Signore tenne al suo diletto figlio Francesco. E gli concesse altri privilegi insigni.
Appena qui si possono enumerare i principali.
1. I terziari possono ricevere da un confessore a ciò autorizzato, due volte all'anno in giorni di propria scelta, la benedizione papale, alla quale è annessa l'indulgenza plenaria.
2. I terziari possono ricevere da ogni confessore 36 volte
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all'anno la benedizione [193]con indulgenza plenaria, cioè nei giorni più solenni di festa del Signore e della b<eata> Vergine e in altri giorni nei quali ricorre la festa di santi ascritti agli Ordini francescani. Tale indulgenza si guadagna altresì il 21 giugno, anniversario dall'ingresso nel Terz'ordine di Pio ix, non che una volta in vita a scelta del terziario e in articolo di morte.
3. I terziari acquistano tutte le indulgenze plenarie e parziali di tutte le basiliche, di tutte le chiese e santuari di Roma, di Gerusalemme e della Porziuncola e di San Giacomo di Campostella, qualunque volta recitano, in istato di grazia e in qualsiasi luogo, sei Pater, Ave e Gloria per la prosperità della santa Chiesa e secondo l'intenzione del sommo pontefice.
4. Ogni volta che i terziarii recitano sei Pater, Ave e Gloria davanti il Santissimo Sacramento, in una chiesa qualunque, guadagnano le indulgenze delle sette principali basiliche di Roma e le indulgenze di Gerusalemme.
5. Tutte le domeniche dell'anno e le feste di nostro Signore e della santissima Vergine i terziarii possono lucrare l'indulgenza plenaria pei defunti.
6. [194]I terziarii possono guadagnare l'indulgenza plenaria ogni volta che fanno la santissima Comunione.
7. I terziarii acquistano indulgenza plenaria nel giorno della vestizione227, in quello della professione, del 25o e 50o anniversario della vestizione e della professione.
Più altre indulgenze plenarie fino al numero di 21 sono228 descritte nella Regola. Per concessione di Gregorio xv (11 giugno 1822) 229 tutte le indulgenze suddette possono essere applicate alle anime purganti. Per acquistare l'indulgenza plenaria vuolsi sempre premettere il divoto ricevimento dei santi
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Sacramenti. Le indulgenze si possono guadagnare fino al termine dei230 crepuscoli vespertini, ossia sino ad un'ora ed un quarto dopo la salutazione angelica. Per assicurarsi tutte le indulgenze di una giornata, basterà dire al principio di ogni dì: "Intendo di guadagnare tutte le indulgenze possibili per me e per le anime del purgatorio, come cristiano e come terziario".
In questo modo Iddio buono favorisce i suoi diletti e loro benedice. Fra tutti, dilettissimi [195]sono al Signore i seguaci fervorosi del suo fedel servo e figlio san Francesco. Questo deve consolare i terziarii di tutto il mondo cattolico, e più che i terziarii dei diversi popoli o di America o di Africa o di Asia, deve confortare i terziarii di Europa, e fra questi in modo più speciale i terziarii italiani. Mi piace che in questo proposito ascoltiate la parola del sommo pontefice Leone xiii.
Nella sua enciclica <del> 17 settembre 1882, dopo avere esortate le plebi cristiane ad ascriversi al sacro Ordine di penitenza, si rivolge con speciale ardore al popolo italiano e loro dice: "Questo con più calore domandiamo e con più diritto speriamo dagli italiani, i quali per la comunanza della terra natale e per la più larga copia dei benefici ricevuti devono a Francesco maggior gratitudine e divozione. Così dopo sette secoli l'Italia e il mondo si vedrebbero un'altra volta tratti dallo scompiglio alla tranquillità, dalla rovina alla salute per la virtù di un umile figlio di Assisi. Imploriamo concordemente questa grazia dallo stesso san Francesco singolarmente in questi giorni; imploriamolo ancora da Maria vergine, Madre di Dio, che di patrocinio e di doni singolarissimi rimeritò [196]sempre la devota pietà del suo fedel servo Francesco. Frattanto come pegno dei doni celesti e come argomento della nostra singolare benevolenza, con effusione di cuore impartiamo a voi, venerabili fratelli, a tutto il clero e popolo a ciascun affidato, l'apostolica benedizione".
Caro lettore... sei nel Terz'ordine? Gloriati, è terziario anche il papa. Nol sei ancora? Entra, ti esorta il pontefice sommo.