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IL TERZ'ORDINE DI SAN FRANCESCO E L'ENCICLICA DEL PONTEFICE LEONE XIII PICCOLO RITUALE II. Modo di ricevere alla professione |
Modo di ricevere alla professione
Il p<adre> direttore o altro sacerdote legittimamente delegato, parato con cotta e stola, inginocchiato in mezzo all'altare dirà l'antifona:
O patriarca pauperum, Francisce, tuis precibus auge tuorum numerum [238] in charitate Christi, quos cancellatis manibus caecutiens, ut moriens Jacob benedixisti.
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Poi recita l'inno Veni, Creator etc.
V/ Emitte Spiritum tuum et creabuntur.
R/ Et renovabis faciem terrae.
Actiones nostras, quaesumus Domine, aspirando praeveni et adiuvando prosequere, ut cuncta nostra oratio et operatio a te semper incipiat et per te coepta finiatur. Per Christum etc.
Quindi il sacerdote sederà in cornu Evangelii e la persona che deve professare inginocchiata con le mani giunte, dirà la formola della professione:
"Io f<rate> N. N. (ovvero Io suor N. N.) prometto a Dio onnipotente, alla sempre immacolata Vergine Maria, al nostro p<adre> san Francesco, a tutti i santi ed a voi, padre, per tutto il tempo di mia vita osservare tutti i divini commandamenti come si comanda nella Regola dei frati [239]di penitenza, confermata da papa Nicolò iv, ed ancora di soddisfare come si conviene, per le trasgressioni che avessi a commettere contro questo modo di vivere, allorché per ciò ne sarò richiesto e comandato dal mio padre visitatore".
Ed il sacerdote soggiungerà:
"Ed io, se osserverai queste cose, da parte di Dio onnipotente ti prometto la vita eterna. Così sia".
Quindi si dice il Te Deum, ovvero il salmo Laudate Dominum omnes gentes etc., finito il quale si soggiungono i versetti e le orazioni come sopra alla vestizione, omettendo l'ultima orazione che comincia: Deus misericordiae.