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CENTO LODI IN OSSEQUIO AL IV CENTENARIO DAL TRANSITO DEL BEATO ANDREA DA PESCHIERA APOSTOLO DELLA VALTELLINA XVI. Bontà di cuore |
XVI.
Nella famiglia de' Greghi in Peschiera è un dono prezioso, la bontà di cuore. Andrea, giovinetto di cuor buono, traeva a sé i cuori dei genitori e dei fratelli. Egli è sì buono che si fa servo a tutti e gode di stare all'ultimo posto nella famiglia perché gli altri se ne stiano più agiati. Il giovine Andrea è specialmente buono con i poverelli. Quand'ei possa venire in mezzo a quelli e dividere con essi il proprio pane, allora ne gode più vivamente nell'animo proprio. Gli [62]sembra ad Andrea di porgere sensibilmente nei meschinelli un pegno dell'affetto suo alla persona adorabile di Gesù, ovvero di piacere alla Vergine od al suo angelo custode benedetto. Andrea, dopo aver fatto un po' di bene con soccorrere agli indigenti, con assistere ai compagni infermi o comec<c>hessia con avviare al bene la mente di una persona, Andrea, dico, ritornava raggiante in viso e non cessava di ripeterlo: "Qual gioia è fare il bene. È una specie di godimento celestiale". Vero è. Andrea di cuor buono tirava sopra di sé le consolazioni di Dio, ottimo per essenza. Andrea di cuor buono rallegrava a un tempo e gli uomini e gli angeli.