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CENTO LODI IN OSSEQUIO AL IV CENTENARIO DAL TRANSITO DEL BEATO ANDREA DA PESCHIERA APOSTOLO DELLA VALTELLINA XVII. Un giovinetto pio |
XVII.
Un giovinetto pio
[63]Pregare di cuore e fare il bene è cosa che giova al corpo ed all'anima. Nella casa de' Greghi in Peschiera era tal giovinetto così pio che i genitori in porre attenzione ne godeano nell'animo e sclamavano: "Andreuccio nostro è sempre buono". I fratelli vi avevano amore e venerazione. I compagni il stuzzicavano con qualche frizzo di scherno, ma scorgendolo costante e paziente l'ammirarono. I padri e le madri di Peschiera dicevano ai loro figliuoletti: "Se crescerete buoni al pari di Andrea de' Greghi, Iddio vi benedirà e noi saremo per sempre felici". Perfino i nobili del patriziato parlavano della pietà del giovinetto Andrea. Venendo al tempio santo spiavano destramente e, scortolo Andrea [64]che prega in quell'angolo, vi si accostano più riverenti e pregano più di cuore. Andrea non s'avvede punto d'esser buono e che l'amano tutti. Egli si incammina dimesso e opera il bene quasi furtivamente, e intanto senza avvedersene nel suo paese è un piccolo missionario che converte, un angelo che consola.
Giovinetti valtellinesi, sforzatevi ad imitare appieno il caro Andreuccio de' Greghi, che voi stessi crescerete altamente cari agli uomini ed agli angeli.