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CENTO LODI IN OSSEQUIO AL IV CENTENARIO DAL TRANSITO DEL BEATO ANDREA DA PESCHIERA APOSTOLO DELLA VALTELLINA XVIII. Un giovane felice |
XVIII.
Nella famiglia de' Greghi in Peschiera è Andrea, giovine invero felice. Ei guarda all'alto e sclama: "O Signore, voi siete l'Altissimo, eppure scorgete fino a me, ultimo de' vostri figli.
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Parlate, o Signore, che il vostro servo vi ascolta"83. E ripete lo stesso [65]discorso al padre, lo ripete alla madre con dire: "Obbedire a voi è consolazione ineffabile, perché torna meritevole come obbedire a Dio stesso". In volto al fanciullo brilla <di> continuo un'aureola di contentezza viva. Diceva spesso: "Perché inquietarsene comec<c>hessia? Io vo' frenare le forze della fantasia, che è una pazza la quale conduce alla confusione ed alla rovina. Io vo' compiere l'ufficio che Dio mi assegna e non altro. Raccoglierò i pensieri della mente e gli affetti del cuore per dir loro tuttodì: Obbedite alla ragione ed a Dio. Chiamerò a raccolta gli stessi sensi del corpo e dirò loro che dimorino servi umilissimi a Gesù Cristo, che è l'eccelso in abito d'un paziente lietissimo".
Insomma Andrea de' Greghi aveva una buona compagna coi fiocchi, l'umiltà, una buona maestra dinanzi, l'umiltà. Viveva Andrea in grembo di una madre santa, l'umiltà, ed egli, il giovinetto umile, addiveniva sempre più felice.