Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Cento lodi in ossequio...
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CENTO LODI IN OSSEQUIO AL IV CENTENARIO DAL TRANSITO DEL BEATO ANDREA DA PESCHIERA APOSTOLO DELLA VALTELLINA

XXVI. Il convento

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XXVI.

Il convento

  Andrea de' Greghi s'avvede d'aver superata omai una battaglia. Aveva letto nei Libri santi che i nemici dell'uomo sono i domestici86, ma non credevali avversarii tanto formidabili.

Aveva letto che nessun profeta è accetto in patria87, e tuttavia mal sapeva comprendere che il patrio suolo gli dovesse accagionare lotte di sangue. Ma or egli è come augello che è uscito libero dei lacci del cacciatore88, è a guisa di fanciullo che è portato in trionfo alla madre che lo attende ed ei si affretta. Or quando il scorgete un uomo sui trent'anni, uscito dal volgo de' suoi [77]fratelli, che si incammina ansante e batte alla porta del convento di san Domenico nella provincia lombarda, allora ricordatevi di Andrea, che lasciata una madre carnale si affretta al grembo di una madre spirituale, la religione di un patriarca santo. E qui non ha posa in rallegrarsene e porgerle attestati di affetto, e lodando Iddio d'averlo fatto vittorioso contro agli avversari del mondo e della famiglia, supplica l'Altissimo a renderlo vittorioso appieno contro se stesso. Or Andrea come il più dabben figliuoletto non perde di vista la mamma sua, la religione, e ne fissa i lineamenti e ne studia il carattere e ne penetra i desiderii più intimi, e insomma esulta con esclamare: "Sono con la madre mia e sono felice!".

  Hanno ancora oggidì personaggi illustri che, lasciati gli alti maneggi della economia e della politica ovvero delle armi, si incamminano al chiostro e raggiuntolo gridano: "Abbiamo trovato quello che il cuor nostro desiderava[78]; eccola l'abitazione nostra, quest'è il luogo della nostra felicità!". Avevalo detto san Bernardo: "Se quei del mondo conoscessero la contentezza che è nei conventi, scalerebbero le mura per entrarvi

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come alla conquista di una fortezza". Andrea de' Greghi ripeteva bene spesso fra sé: "Chi sono io da meritare che una madre santa mi abbia invitato a sé? Or come non ti farai santo presso ad una madre benedetta?".





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86 Mi 7, 6.



87 Lc 4, 24.



88 Cfr. Sal 124(123), 7.



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