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CENTO LODI IN OSSEQUIO AL IV CENTENARIO DAL TRANSITO DEL BEATO ANDREA DA PESCHIERA APOSTOLO DELLA VALTELLINA LI. Visione |
LI.
L'apostolo nostro Andrea, quasi un figliuoletto amante, raccoglieva fiori di virtù e frutti di merito là sui campi della nostra Valtellina, quando gli parve udire la voce di Benigno che chiamava: "Andrea, vieni e vedi!" 113. E l'apostolo in udire cadde in un sopore dolcissimo di contemplazione. Vide intanto la gloria di Benigno. Vide ed ammirò, e già gli pareva <di> trovarsi in paradiso alla presenza di Dio e de' beati, quando la visione [123]cessò e Andrea aprendo gli occhi del corpo vede il rigore di ghiaccio nelle valli, nei monti l'ammanto della neve. "Ahimè! -- gridò Andrea -- che l'inverno della vita non è ancor passato114! Credeva <di> trovarmi in paradiso con Dio e sono tuttavia quaggiù in questa terra di triboli". Disse e si sciolse in tenerissimo pianto.
Ma lo spirito di san Benigno, che glorioso vegliava intorno alla persona di Andrea, apparendo lo rassicurò che una corona di gloria gli era disposta in cielo, che in breve sarebbe chiamato. Rasserenossi Andrea e ritornò qual figliuoletto ingenuo che offerto al genitore un mazzolino ritorna al prato a coglierne altro più vago. Andrea volgeva dietro la mano e coll'occhio guardava al paradiso e teneva l'orecchio intento se mai testé il buon Padre chiamasselo al godimento celeste.