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CENTO LODI IN OSSEQUIO AL IV CENTENARIO DAL TRANSITO DEL BEATO ANDREA DA PESCHIERA APOSTOLO DELLA VALTELLINA LVIII. Il canto dell'usignuolo |
[133]L'usignuolo nel suo boschetto sarebbe mal sicuro contro ai colpi del cacciatore, ma il modestissimo uccello sa nascondersi sì bene tra fogliami, e intanto emette trilli di così armonioso canto che lo stesso avversario, il quale era venuto per ucciderlo, or siede all'ombra ad ascoltarne le armonie finché dolcemente s'addormenta e smette poi qualsiasi attentato. Modestissimo usignuolo comparve Andrea nella Valtellina, dove i fautori del manicheismo non è a dire come di cuore gli insidiassero all'onore ed alla vita. Ma poscia vedendo che l'operare di Andrea era sì caritativo, il discorrere umile cotanto e che il tutto assieme di lui era un tratto continuo di soavissima carità, gli avversari s'assisero ad ascoltare il bellissimo canto del suo buon esempio. Smisero [134]le ire e tolsero ad amarlo. Molti gli si arresero seguaci appassionati e gli altri il lodavano come un uomo dabbene. Il canto dell'usignuolo è armonioso suono che piace sopram<m>odo agli stessi avversari nostri. Impariamo dall'usignuolo per fare il bene a molti e per operarlo costantemente.