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CENTO LODI IN OSSEQUIO AL IV CENTENARIO DAL TRANSITO DEL BEATO ANDREA DA PESCHIERA APOSTOLO DELLA VALTELLINA LXXIII. Arrivederci in cielo |
Arrivederci in cielo
[161]Il beato nostro Andrea vedevasi omai aprirsi le porte del paradiso, epperò si fece a salutare mano a mano per l'ultima volta i popoli della Valtellina. Si faceva incontro con discorsi brevi ed accalorati, non diceva del prossimo suo passaggio per non affliggerli soverchiamente, ma intanto dava ricordi oltremodo teneri e sollevava con altissima pietà la destra a benedirli. Un misto di gioia e di dolore cagionava questa visita di Andrea: tutti la reputavano per una delle ultime omai. L'apostolo nostro in passare, fra gli altri ne lasciò questo ricordo: "Ricevete il più spesso che potete i santi Sacramenti ed in ogni mattina, per quanto è possibile, recatevi a Gesù nel santo sacrifizio della Messa, ditegli che vi prenda per la destra e [162]che vi accompagni in quella giornata e sempre".
E conchiudeva: "Facendo così, noi ci rivedremo certamente in cielo".
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Sia lode al cielo che in Valtellina si rammentano tuttodì le raccomandazioni del beato Andrea. Non sono rare in ogni parrocchia le anime pure che si accostano, potendo, ancor quotidianamente alla Comunione augustissima. E sono in maggior numero tuttodì i fedeli che avanti incominciare il combattimento della giornata si recano a Gesù per essere benedetti nel santo Sacrifizio. Sia lode a Dio! Perfino si scorsero testé dell'uno e dell'altro sesso fedeli che essendo vecchi e infermi, né si potendo reggere sulle grucce, facevansi portare in ogni mattino alla chiesa per la santa Messa. Pierantonio, Giovanni, Francesca S<uccetti>125, io ben vi scorsi quando partendo dall'altare della santa Messa, di subito vi incamminaste al trono di gloria nel paradiso.