Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Cento lodi in ossequio...
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CENTO LODI IN OSSEQUIO AL IV CENTENARIO DAL TRANSITO DEL BEATO ANDREA DA PESCHIERA APOSTOLO DELLA VALTELLINA

LXXX. La salma del b<eato> Andrea

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LXXX.

La salma del b<eato> Andrea

  I religiosi di san Domenico, levato il corpo del carissimo fratello Andrea, il depositarono con mestissima pietà nel comune cimitero del convento. Quando le ossa di quei morti benedetti esultarono, le zolle delle fosse parevano muoversi visibilmente e una gioia insolita sembrava manifestarsi [175]tutto allo intorno. Religiosi e fedeli che venivano <a> supplicare alla

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tomba di Andrea parevano sentire questa voce: "Cavatevi le scarpe perché questo luogo è santo…"131, e le voci dei morti pareva che sclamassero: "Andrea è per noi occasion di giubilo immenso ed ei rimanga pur qui, ma i santi il vogliono con sé e Gesù l'aspetta nel suo tempio santo". Risposero i supplicanti: "Di chi siasi ella questa voce che udiamo, noi lo intenderemo dai nostri superiori e tosto daremo lode a Dio ed al beato suo servo".

  Fecero dunque capo alle autorità della famiglia domenicana e poi della giurisdizione vescovile, e confermando quelle che sì, certo, Andrea è un cittadino beato del paradiso, riverentemente i più autorevoli del clero e del popolo si accostarono al sepolcro di Andrea, e levata di la salma di un santo inaugurarono festa solennissima. Riposero poi il corpo del b<eato> Andrea entro un'urna assai ricca che tosto depositarono sotto [176]all'altare di san Rocco nella chiesa di sant'Antonio del convento domenicano.

  Lo storico ricorda che con la salma entro l'urna fu messa "una pergamena in un caraf<f>ino di vetro rinchiusa e <fu> collocata sopra due piedistalli di pietra nella cappella di san Rocco, dove attorno il deposito furono fatti vari ornamenti con farvi dipingere sopra la sua imagine co' raggi e colla iscrizione: Ora pro nobis, b<eate> Andrea".

  O beato Andrea! Ci mettono paura certi corpi di morti testé, e la salma vostra ci riempie di gaudio sempre più vivo. Oh, la salma di un santo che caro tesoro! È un deposito di virtù santa.

 

 





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131 Cfr. Es 3, 5.



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