Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Cento lodi in ossequio...
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CENTO LODI IN OSSEQUIO AL IV CENTENARIO DAL TRANSITO DEL BEATO ANDREA DA PESCHIERA APOSTOLO DELLA VALTELLINA

LXXXIII. Ingresso trionfale del b<eato> Andrea nella sua città natale

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LXXXIII.

Ingresso trionfale del b<eato> Andrea

nella sua città natale

  Lo ridico qui: Andrea povero, umile, perseguitato lasciava un Peschiera, ed ora è da Peschiera incontrato ricco, glorioso, applaudito. Che mistero è questo? Il vescovo di Verona è accorso appositamente con nobile corteggio. Ed egli saluta le lettere del vescovo nostro Carafini, e intanto incontratosi in Andrea il saluta dicendo: "Salve, confratello illustre; deh, tu ci salva, cittadino celeste!...". In dire si inchina profondamente. Segue l'arciprete con il clero della città in paramenta festive quasi per dire: "Tutto per voi, o beato concittadino nostro". [181]Il provveditore della fortezza assiste con le milizie schierate e gode <di> ripetere: "In onore di Andrea io innalzo od abbasso queste armi". Il popolo di Peschiera applaude con giubilo vivissimo e sei mila di fedeli accorsi da fuori sclamano con gioia pari: "L'abbiamo desiderato così vivamente; oh, venga il beato nostro Andrea". Le campane del luogo e dei paesi circonvicini rispondono con eco festoso, il rimbombo del cannone della fortezza annunzia il segnale della vittoria e del trionfo insieme. Intorno al b<eato> Andrea un coro di vergini canta l'inno della madre, la Chiesa santa, la quale già in data del 23 novembre 1602136 aveva detto: "Sia lode a Dio. In ossequio allo Altissimo e ponendo la intercessione del b<eato> Andrea è lecito celebrare la santa Messa propria del confessore non pontefice".

  In Peschiera i cuori nuotavano in un mare di purissima gioia. Pareva che una bianca nube posando allo [182]intorno,

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rischiarata dal sole, fosse scesa testé come per dire che i cittadini di Peschiera sarebbero stati omai un popolo eletto per celesti benedizioni. Però si strinsero alla destra di Andrea, e per esso si univano più strettamente a Gesù Cristo e sclamavano: "Signore, non vi partite più da noi". Ed il pontefice applaudendo benedisse in nome di Dio e pronunciò: "Il popolo di Peschiera, che in ogni anno ricorda con festa il solenne ingresso del beato Andrea, sia popolo prosperato ed egli ottenga di ogni suo fallo plenaria indulgenza e sia caro a Dio come il fanciullo rigenerato testé".

  Ai primi di giugno del 1641 avvenivano le feste trionfali del b<eato> Andrea; i peschierani risposero: "Amen! Amen!", e seguirono fedeli fino ad oggidì il proposito di rallegrarsi come figli intorno al padre. In quest'anno centenario i cristiani di Peschiera con cuore più fervido pregano tuttavia: "Così sia. Il Signore [183]ne salvi per intercessione del beato nostro Andrea".





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136 Nell' ed. 1932, p. 157: “23 novembre 1642”. In F. S. Quadrio, Dissertazioni critico-storiche, iii, p. 25, si legge che in occasione della traslazione di una reliquia del beato Andrea a Peschiera, avvenuta dopo il 9 giugno 1641, venne conces­so a quella città di “recitare l'Uffizio comune de' Confessori non Pontefici sotto il Rito Doppio, e di celebrarne nello stesso modo la Messa”.



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