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CENTO LODI IN OSSEQUIO AL IV CENTENARIO DAL TRANSITO DEL BEATO ANDREA DA PESCHIERA APOSTOLO DELLA VALTELLINA LXXXVII. Il buon essere del capo |
Quando il nostro capo è in buono stato di salute, stannosi pur bene più o meno anche le membra del corpo nostro. Così nella famiglia e nella parrocchia o nel comune, quando è prospero il capo, le membra o quei della casa o del luogo ne godono più o meno tutti. Il capo è un solo nel corpo umano. E nel corpo della società cristiana il [194]capo è un solo pure. Tutte le autorità sono strettamente congiunte, benché dipendenti all'autorità della Chiesa, che è suprema grandezza quaggiù.
In questo senso i capi del popolo, o sia i magistrati di Morbegno, si congiunsero al capitolo dei sacerdoti e costituendo così come un capo solo stesero un rogito a mezzo del cancelliere Francesco Mariani, in cui si descrive l'obbligo di voto ordinando che i sindaci debbano andare ad assistere alla Messa grande che si canterà ogni anno nella chiesa di sant'Antonio ed offerire a nome pub<b>lico certe torcie di cera ad onore del b<eato> Andrea. Il senso di questo voto è indizio
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certo del buon essere del capo del popolo all'epoca accennata in Morbegno. È pegno altresì della prosperità morale di quella popolazione. Buoni popoli di Valtellina, preghiamo di cuore il b<eato> Andrea. Oh, se egli ci assicura per ogni popolo un capo robusto, noi siamo salvi omai!