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PIE PRATICHE IN OSSEQUIO AL XIV CENTENARIO DEL TRANSITO DI SANT'ABONDIO PROTETTORE DELLA CITTÀ E DIOCESI DI COMO VIII. La mitezza |
VIII.
La mitezza
Del pontefice san Leone si legge che scrivendo allo imperatore Teodosio, e di poi a Marciano ed a Pulcheria e con essi agli alti dignitari della Chiesa di oriente, il pontefice del vescovo nostro [14]Abondio parla in termini così: "Sì soave Abondio, mite ed umile di cuore, tanto che a sé si guadagnerà i cuori di tutti. Abondio egli è festoso sempre, e un fuoco di quella carità che ardente ha in cuore gli brilla in fronte come aureola di santità... Amatelo Abondio e di lui ne ascoltate i ragionamenti, che codesto di Abondio è discorso della verità ed è sì dolce che pare imparadisare di dolcezza".
Or quale esempio per noi e per i tempi nostri! Oh, fatecelo ben intendere, o Abondio, che amare ed essere amato questa è l'arte che convince le menti, che salva i cuori.
Tre Pater, etc.