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Io mi confondo, o Signore, perché non so vivere conforme ai santi riflessi che leggo. Io ho questa rea abitudine... Datemi, o Signore, la grazia di emendarmi da questa passione!... Io bramo questa grazia! Non me la rifiutate!... Ecc. (come all'atto completo di domanda di cui sopra).
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[8]Da principio fate la meditazione che più fortifica la vostra anima contro il peccato, che più conforta lo spirito allo acquisto della virtù. Se poi sentite il gusto interiore spirituale, che si dice attrattiva della grazia, seguitela pure. Abbandonatevi alla divina inspirazione. Ripetete gli atti che vi sono inspirati dallo Spirito Santo: atti di amor di Dio, di offerta, di ringraziamento, di lode, atti di contemplazione di un mistero di nostro Signore, atti di confidenza, atti di conformità al divino volere, atti di pazienza, atti di silenzio per ascoltar Dio, affetti pii e giaculatorie che vi mantengano alla presenza di Dio, ecc... Gli affetti sensibili sono veri quando aiutano perché il cristiano sia più umile, più puro, più distaccato dalla sua volontà, più forte per vincersi, più fermo nella virtù e più coraggioso- 102 -. La miglior orazione è quella che fa succedere la riforma di vita più esatta.
Fuori poche eccezioni, non prendete di mira nella vostra orazione [9]che un sol vizio per ogni volta, e sia prima degli altri il vizio dominante, finché si è estirpato.
Non tralasciate la meditazione, sebbene in tutta la vostra vita non trovaste che pene continue.
Al mattino, ad esempio di san Filippo Neri, recitate questa aspirazione: "Mio Dio, custoditemi bene in questo giorno, perché se voi non mi aiutate io vi tradirò!...".
Molte volte in ogni giorno elevate il vostro spirito a Dio con divote giaculatorie o con pii affetti, conforme vi suggerisce il cuore: "Mio Dio, aiutatemi! Affrettatevi a soccorrermi!... Maria, mia Madre, mediatrice mia potentissima, non mi abbandonate!... Custoditemi come cosa tutta vostra".
Quando sarete tentati, invocate la Vergine immacolata perfino a che persevera la tentazione. [10]Fuggite le occasioni del peccato. Schivate ogni famigliarità colle persone pericolose.
Alla sera fate l'esame di coscienza. Terminatelo con un atto di contrizione vero e perfetto. Di poi, se lo potete comodamente, leggete una pagina intorno alla virtù che voi desiderate chiedere allo indomani.
Per quelli che già sono entrati nel cammino della virtù, la meditazione intorno alla vita ed alla passione del nostro Salvatore è la più opportuna ed utile.
Quanto all'efficacia, ciò che in qualche modo giova come la meditazione è recitare adagio adagio un mistero del sacro rosario dopo aver pensato per un momento alla morte, dimandando - 103 -nel medesimo tempo con istanza la grazia di correggersi di quel difetto in particolare che più grave è in voi.
[11]Questo Metodo semplice noi lo proponiamo a quelli che cominciano a meditare. Quando questi l'avranno seguito per qualche tempo, potranno di poi rivolgersi al metodo di sant'Ignazio di Lodola2 ovvero a quello dei sulpiciani.