Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Andiamo al Padre…
Lettura del testo

ANDIAMO AL PADRE INVITI FAMIGLIARI A BEN RECITARE L'ORAZIONE DEL PATER NOSTER (1880)

IV. Padre nostro

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IV.

Padre nostro

  1. [37]I pastori ed i Re Magi quando giunsero alla capanna di Betlemme salutarono Gesù dicendo: "Ecco il Padre nostro!". Giuseppe e Maria al sorgere della luce di ogni in Nazaret si inchinavano a Gesù dicendo con piena di affetto: "Ecco il Padre nostro!". Gli apostoli, quando Gesù giungeva loro or molle del sudor delle predicazioni ed ora bagnato del sangue dei patimenti, sclamavano con tenerezza di figli: "Ecco il Padre nostro!", e si abbracciavano a lui nelle vie del Calvario. Quando poi Gesù cinto della gloria della risurrezione venne a loro, gli apostoli con giubilo altissimo replicarono ancora: "Ecco il Padre nostro!", finché, consumati da una fiamma di desiderio, [38]ancor essi come Gesù sul colle di Sion presero il volo verso al paradiso, dove pervenuti a vista di Dio Padre sclamarono colla gioia dei beati: "Ecco il Padre nostro, ecco il Padre nostro!". Il Padre allora più che altre volte si rivolse a quelli dicendo: "Io vi son padre e voi mi siete figli. Orbene io, io vi consolerò"16. Non si scena più

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commovente dello incontro dei figli col padre. Figurati che da un campo di fatica vengano più figli grondanti sudore. Figurati che dopo un gran viaggio spunti dall'altra parte il genitor diletto, molle ancor egli di sudor di sangue per tante fatiche sostenute a pro dei figli. Quando questi si abbracciano al padre ed il genitore a' suoi giovani diletti, credo che Dio Padre, amore per essenza, dal cielo fermi lo sguardo compiacente sopra quelli e che dica a tutto il paradiso: "Ecco come si amano sulla terra medesima, ecco come si amano il padre ed i figli!". Tu che hai a dire?... Tu devi esser quel genitore o l'un di [39]quei figli. Padre o figlio che tu sia, quando preghi: "Padre nostro", tu devi eccitar in te un colmo vivissimo di affetto. Venendo con i tuoi fratelli, devi come i sullodati pastori ed apostoli sclamare: "Ecco il Padre nostro! Ecco il Padre nostro!" e non desistere finché tu già sia a vista di Dio Padre presso alla soglia del paradiso. Se tu quaggiù saluti il Padre con tenerezza, lo saluterai con giubilo in paradiso. Lassù volgendoti a dire: "Ecco il Padre nostro!", tu sarai beato.

  2. Rappresentati ora Gesù infante che in Betlemme gridi a te: "Aiutami a rintracciare i figli miei". Da Nazaret e da Gerusalemme figurati che Gesù ti replichi: "Ah, chi mi aiuta per ritrovare nel mondo tanti figli traviati". Poi Gesù, vedendo che sì pochi si associano alle fatiche di lui buon pastore, figurati che in un eccesso di dolore ti appaia desolato nell'orto, carico poi della croce e infine agonizzante omai sul vertice del Calvario. Se allora Gesù, raccogliendo [40]l'ultime forze, ti dicesse con voce moribonda: "Aiutatemi a salvare i figli miei, che sono i tuoi fratelli", tu a questi accenti potresti trattenerti da offerirti a Dio con un cuore da apostolo?... Tanti tuoi fratelli amanti epperciò illustri in ogni secolo hanno risposto di voler aiutare Gesù nella grande impresa di salvar le anime. Gli apostoli, che lo promisero con ardore più vivo, pellegrinarono poi per tutto il mondo. Dopo gli apostoli, gli uomini apostolici quali furono i Padri e dottori sacri, pontefici e confessori innumerevoli, fecero sì gran viaggi che con quelli avrebbero potuto più volte girare intorno alla terra. Altri scrissero tanti volumi da riempire ancor essi tutta la

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terra di luce per vedere il Padre. Chi affaticò colla voce, chi coi gemiti, e intanto ciascuno ridusse ai piedi del Padre una turba innumerevole di figli traviati. Tu quanti gliene hai fin qui ricondotti?... Se ancor nessuno, segno è che non corrispondi allo invito, perché Gesù nel Santissimo Sacramento [41]come in Betlemme e in Nazaret chiama con amor divino verso a te: "Aiutami a salvar i figli... Aiutami a rintracciar le anime dei figli che io ho redento col mio sangue". Ancora adesso Gesù replica: "Per salvar un figlio sosterrei di nuovo i tormenti della passione". E li sostiene in certa guisa perché dal santo altare riceve tanti oltraggi, eppure egli quotidianamente si offre vittima allo Altissimo per i tuoi peccati. Ah, se tu non accorri nemmen adesso, io non so che dirà di te il tuo angelo benedetto... Credo che egli stesso dovrà piangere sopra la durezza del cuor tuo.

  3. Studia per un momento il cuore di Gesù tuo padre, e quindi risolvi. Gesù volle essere chiamato padre di misericordia, re mansueto, agnello innocente che non si rivolge incontro nemmeno quando è condotto a morire. Gesù sopporta i betlemiti che non vollero riceverlo. Gesù non condannò i suoi di Nazaret che lo vollero precipitare dal monte, compativa i [42]peccatori e quando questi dicevano: "Siamo rei, perdonateci o Padre", Gesù si abbracciava loro con tenerezza divina. Ricorda l'adultera perdonata, la Maddalena assolta, ricorda il prodigo festeggiato e scorgi tu stesso quanto è vero che Dio perdona. Gesù a' suoi inculcava che fossero miti, che non giudicassero veruno, che non condannassero persona. Quando gli apostoli disgustati perché i samaritani non li vollero ascoltare vennero a dirgli: "Comandate che il fuoco scenda da alto sopra la città incredula", rispose Gesù: "Credetelo, credetelo, così non è lo spirito mio. Io sono venuto perché, tollerando i peccatori, essi si riducano a penitenza". Eccolo pertanto il cuore del Padre tuo. Quanto a te, devi essere come lui amorevole, come lui benevolo. Ad un vescovo novello che era venuto a Francesco di Sales per consiglio, rispose il santo: "Siate dolce, siate dolce, siate dolce". Con la virtù della dolcezza si guadagnano le anime. Con questa virtù il cristiano piace a Dio e consola i fratelli [43]suoi. Orbene, tu

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volgendoti a Dio con dire: "Padre nostro", eccita nel cuor tuo affetto purissimo per il Signore, e verso ai fratelli tuoi, sebben imperfetti e peccatori, usa viscere di misericordia. In ogni famiglia sono fratelli maggiori e fratelli minori. Si trovano fratelli robusti e fratelli infermi. Che sarebbe della famiglia e che non direbbe il padre, se il figlio maggiore di età e più robusto di forze non sostenesse col consiglio e non aiutasse colla destra i fratelli bambini ed ammalati

  4. Tu preghi: "Padre nostro". Quando supplichi così, ricorda subito che Gesù è altresì tuo maggior fratello. Egli è nato da Maria vergine, che è tua sorella sebbene immacolata. Dunque propriamente Gesù, mentre è Figlio consostanziale al Padre, egli è altresì tuo fratello. È fratello maggiore perché è l'Unigenito dello Eterno. È onnipotente, sapientissimo, epperò tu che devi fare?... Tu ogni qualvolta preghi Dio, devi volgere il guardo a Gesù e supplicarlo che ti accompagni al Padre. Tu quando ti [44]appoggi alla destra di Gesù, salirai veloce e pervenuto a vista dello Altissimo sarai con giubilo ricevuto dall'Eterno. Allora con la confidenza di figliuol diletto potrai parlare a Dio e ottenere quanto è bene per l'anima tua, otterrai tutti quei divini aiuti che sono necessari a ricondurre all'Eterno ancora i fratelli erranti.

Riflessi

  1. Tu devi da questa terra muovere verso al cielo e sclamare con la turba de' tuoi fratelli: "Ecco il Padre nostro! Ecco il Padre nostro!".

  2. Intanto adoperati con gemiti di cuore e con sudore di fatica a richiamare a Dio i fratelli che errano.

  3. Per eseguir ciò usa loro gran compatimento, come Gesù tanto adopera verso te stesso.

  4. Finalmente appoggiati alla destra di Gesù, perché egli è il tuo maggior fratello che tutto può appo il Padre.

 

 





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16     Cfr. 2 Cor 6, 18; Is 51, 12.



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