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ANDIAMO AL PADRE INVITI FAMIGLIARI A BEN RECITARE L'ORAZIONE DEL PATER NOSTER (1880) GUIDA PER ACCOSTARSI DIVOTAMENTE AI SACRAMENTI DELLA CONFESSIONE E DELLA COMUNIONE E PER ASSISTERE CON FRUTTO ALLA SANTA MESSA IV. Pensieri ed affetti dopo la santissima Comunione |
IV.
Pensieri ed affetti dopo la santissima Comunione
1. [159]Che buona cosa per me è trovarmi con voi, o Gesù e padre! Che buona cosa per me trovarmi con voi! Io non ho più da invidiare agli angeli ed ai beati perché voi, re della gloria, siete entrato nella abitazione del povero cuor mio. Ora le carni di Gesù sono mescolate alle carni mie, il sangue del Verbo incarnato corre nelle mie vene. Io vivo, ma non sono io che vivo, è Gesù che vive in me61.
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2. Signore, state sempre con me; Signore, non vi dipartite mai più dall'anima mia. Chiamo gli angeli a tenervi compagnia. Invoco i santi del cielo. O Maria, mia cara Madre, rallegratevi pure con me; o casto [160]sposo di Maria san Giuseppe, ecco che Gesù è diventato il signore del mio cuore.
3. Nel mio cuore il Signore ha piantato il trono delle sue misericordie. O Gesù, ben vi intendo, voi continuate i vostri inviti amorevoli e mi parlate: "Io ti son Padre, e tu mi sei figlio; domanda, domanda ché quanto chiedi io ti voglio concedere"62. Io vi domanderò dunque gran cose, o mio Dio. Anzitutto salvate la povera mia anima, fatemi perfetto cristiano. Godo poi supplicarvi per tutti i miei fratelli altresì. Il mio maggior fratello, il vostro Vicario in terra, lo presento a voi. Ah, potessi io dare la vita come vi offro di cuore questa prece a favore del pontefice sommo! Vi raccomando gli altri successori degli apostoli e con questi tutti i giusti della terra. In particolare vi supplico per i miei genitori e parenti, vi domando grazia per gli amici e benefattori miei. Con il cuore piangente vi supplico altresì per i fratelli erranti nelle ombre di morte, nell'errore [161]del paganesimo, ovvero che sono caduti negli orrori della colpa. Ah Gesù, salvate i miseri! Salvateli tutti! Poi volgete uno sguardo pietoso alle anime de' miei fratelli che avendo ancor macchie a tergere si trovano nei tormenti del purgatorio. Donate loro riposo nel paradiso. Gravate pur su di me la mano vostra, date <da> soffrire a me ma sollevate quelle gementi.
4. Or io dimoro lieto alla vostra presenza come in un'anticamera del paradiso. Voglio conservare per voi gli affetti di Luigi e di Stanislao, che parevano venir meno in estasi di amore. Ah!, perché non muoio di tenerezza ai vostri piedi? Io gemo nell'animo mio; ahimè!, che la mia abitazione quaggiù è già troppo prolungata, questa prigione del mio corpo quando si aprirà? E l'anima mia quando, o Signore, vi vedrà nel cielo, quando?