Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Svegliarino...
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SVEGLIARINO CINQUANTA CONFERENZE ALLE PIE UNIONI DI UNA PARROCCHIA

DODICI CONFERENZE PER LA PIA RIUNIONE DI FANCIULLI IN UNA PARROCCHIA

XI. "Partitevi, o maledetti"

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XI.

"Partitevi, o maledetti"

  1. [50]Voglio qui farvi intendere un tuono di spavento. Se accadesse che entrando un in casa il padre si rivolgesse a dire ai suoi: "Partitevi da me!", che sarebbe di quei miseri? Accadde che più d'un cortigiano del re di Spagna assistessero in giorno sacro alla santa Messa in modo scomposto e beffardo. Il sovrano li attese a palazzo, e salendo poi in alto furore disse loro: "Partitevi lungi". Questa intimazione feceli stare sbalorditi. Si trovò che taluno impazzì, tal altro che morì in breve. Ma se tanto accagiona il rimprovero di un sovrano terreno, che sarà quando ai tristi toccherà di ascoltare le intimazioni di condanna da parte del re del cielo? Io inorridisco in pensarlo. È scritta la forma di sentenza in san Matteo ed è concepita così: "Allora (il Re) dirà anche a questi che sono alla sinistra: Partitevi da me, o maledetti, andate al fuoco eterno"48. Spavento altissimo! Sarà ben altro che il rimbombo di quei tuoni [51]che scuoteranno la terra alla fin del mondo.

Ponete attenzione, che per esserne più salutarmente penetrati togliamo a ponderare parte a parte il terror di quelle voci.

 

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  2. La iniquità dei peccatori è enorme. Essi come Faraone gridano all'alto: "Chi è il Signore al quale io sia obbligato <a> servire?" 49. E come gli ebrei nel deserto e a' piè del Sinai, lasciato da parte Dio, si danno a farsi idoli di piacere e di stoltezza propria. Scellerati! Voi iniqui avete fatta la guerra allo Altissimo come novelli Luciferi. Orbene come Luciferi precipiterete, cadrete da questo mondo di delizie nello abisso del fuoco, da un luogo nel quale avreste potuto guadagnarvi il paradiso in un luogo di strazio e di tormento eterno. Partire da vista del Padre irato, e partirne per terminare nello abisso d'inferno, che cruda pena!

  3. Sarà pena crudissima in ricordare che finalmente l'atrocità di quel tormento se lo vollero essi medesimi, i peccatori. Si tollera più facilmente un male che non è venuto per colpa nostra. Ma ci angustia se avvenne per colpa propria. Ora Dio Padre non maledice veruno, perché egli augura bene a tutti. Ma se un figlio ribelle [52]si ostina a imprecargli ed egli sia obbligato <a> scagliare i suoi fulmini, questi sono un abisso di tormento. Ricordate lo sciagurato Caino come corse ramingo. Ricordate Assalonne ribelle. Ricordate Esaù posposto50. Che ruggiti di quelle anime! Ma molto maggiore sarà il ruggito di quelle anime che per propria colpa s'avvedono di essersi meritata tanta condanna.

  4. Gran pensiero! Gesù Cristo è disceso da cielo in terra per salvar tutti, e per questo con amore immenso salì il monte Calvario. L'inferno non fu creato per gli uomini, fu creato per gli spiriti ribelli, i demoni. Ma guardate eccesso di malizia! Gli uomini elessero per loro re Lucifero, abbandonarono Iddio ottimo ed eccoli laggiù, in luogo che non era per loro ma che però è sede tormentosissima, perché nel mezzo e tutto intorno è il fuoco infernale.

  5. Figuratevi presente quel momento. I dannati saran costretti <ad> udire quelle intimazioni dopo che Dio avrà detto ai giusti: "Venite, o benedetti"51. Saranno maledetti dopo che

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avranno veduto benedirsi dal celeste Padre quei fedeli che essi tante volte spregiarono quaggiù. In quell'ora poi che i [53]santi saliranno in alto, i reprobi profonderanno al basso. Oh come si morderanno le labbra per dispetto, come ruggiranno con alto furore! Ma senza pro veruno, perché sono maledetti e sono condannati pel fuoco eterno. Che dite, o giovani? A questo punto tutto sarà terminato quaggiù. Non sarà più che il paradiso e l'inferno, e voi vi troverete fra i santi o fra i dannati.

Riflessi

  1. "Partitevi, o maledetti".

  2. Terrore della divina maledizione.

  3. Di propria volontà gli sciagurati si dannano.

  4. Il luogo dei tormenti è l'inferno dei demoni.

  5. Laggiù precipitano i reprobi in quell'ora stessa che i giusti salgono al paradiso.





p. 676
48     Mt 25, 41.



p. 677
49     Cfr. Es 5, 2.



50     Originale: proposto; cfr. ed. 1924, p. 141.



51     Mt 25, 34.



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