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SVEGLIARINO CINQUANTA CONFERENZE ALLE PIE UNIONI DI UNA PARROCCHIA DODICI CONFERENZE ALLE FIGLIE DI MARIA II. Passato ed avvenire |
1. [8]Il cristiano saggio non dovrebbe avere in mente sua altro che questi due pensieri: il passato e l'avvenire. Il passato per detestare con misura sempre crescente le proprie colpe, l'avvenire per sapersi incoraggiare a porre in maggior copia opere di bene. Inoltre al passato penseremo per confortarci, se crediamo di avere per amor di Dio sopportato qualche patimento. Allo avvenire penseremo per prendere animo a sostenere maggiormente. Quello che ci distoglie a tollerare a' mali che ci accadono è il pensiero del mal presente. Inganno! Il presente nemmeno esiste. Intanto che diciamo: "Io soffro, io mi dolgo", già e quel patire è passato. Per questo il Salmista non altra cura aveva che di ripetere: "Pensai ai giorni passati
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ed ebbi in mente gli anni eterni"76. Ponderiamo questa massima che è eccellente a regolare la vita nostra.
2. [9]Una contadinella dal piano si incammina al monte, dove la casa e la famiglia attendono. La meschina ha molto a soffrire perché il sentiero è scabro, la salita erta, il tempo burrascoso, ma che importa se ad ogni passo guadagna strada? Sicché la viaggiatrice nostra a vero dire non avrebbe che a far due cose: guardare al viaggio già percorso e pensare alle gioie domestiche nelle quali potrà poi riposare con pieno agio. Fate così voi medesime. Al passato guardate per dire: "Ne ho già sofferte tante pene e tanti disagi, non mi rimane che guardare in alto finché giunga l'ora di godere nei secoli eterni. In paradiso la gioia sarà completa perché sarà gaudio che non finisce mai". Per questo voi non siate troppo facili a dolervi del mal che patite. Lasciate che si rammarichino i mondani. Questi pur troppo sono infelici perché non hanno lume a vedere, non cuore a sperare. Ma voi che siete chiamate a questa pia congregazione per eccitarvi al ben operare, consolatevi in questo che avete inteso e tirate innanzi a perfezionare la condotta vostra.
3. Noi ci lamentiamo tanto di qualche [10]male che si ha a tollerare, ma che sono tutti i tormenti di quaggiù? Cose passeggere. Ha degli infermi che hanno già sostenuto quali per dieci, quali per venti e quali ancora per quarant'anni di vita, ma a chi ben riguarda che cosa è tutto questo che è passato? È come un'ombra che passò davanti, è come il giorno di ieri che passò in un momento77. Invece gli anni dell'eternità durano in sempiterno. Gran cosa sarà dire un dì nel paradiso: "Sono salvo e lo sono per sempre. Passeranno cento million di secoli e altri cento millioni di millioni, e la mia felicità non verrà mai meno". Anime di fede, tocca a voi alimentare nel vostro cuore questi salutari pensieri e confermarvi nel ben operare. Tocca a voi in grembo alle famiglie esporre queste massime pie. Fatele penetrare nella mente e nel cuore dei vostri, come il cibo che mangiano entro allo stomaco, per le
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vene e nel cuore alimenta la vita del corpo. Quando in casa è luogo o di cucina o di sala nel quale si alimenti un calore continuo, là volontieri si adunano i membri della famiglia. Siate voi quei caloriferi di fede sempre viva. Intorno a voi si aduneranno [11]i parenti ed i vicini vostri, e voi li terrete congiunti a quella fornace di calor inesauribile che è la carità di Gesù Cristo e la speranza dei beni eterni.
4. Per confortarvi in ciò richiamate a memoria un di quegli esempi che vi offrono a più riprese le cristiane venerande per età e per costume nella casa vostra. Quelle rispettabili figure si presentano al circolo di conversazione o si fanno presso ai nipoti inesperti e con gravità parlano: "Guardate a noi che abbiamo trascorsi in maggior copia anni su questa terra, abbiamo veduto tanti parroci faticare in questa popolazione, tanti vescovi a succedersi in questa diocesi e più di un governo a subentrare nel governo dello Stato. In questo avvicendarsi di avvenimenti più cose abbiamo veduto e di bene e di male. Bambini che sono nati, adulti che sono morti, sono venuti anni di abbondanza ed altri di carestia, ebbimo tempi di pace ed altri di guerra. Ma intanto la vita trascorse veloce come il lampo. Impossibile fu fermare il tempo. Un punto solo sta e questo è eternità beata. Oh, venga il paradiso! Venga presto che noi già siamo stanche di questa misera vita quaggiù". [12]Questo linguaggio noi forse l'udiamo a più riprese in un sol dì. Che vi sembra? Profittiamone per nostro pro. Intanto sentendo un vento che soffia ovvero vedendo un fiume che scorre diciamo: "Così passa la vita quaggiù". Due punti soli si possono noverare: il passato e l'avvenire. Il passato è di questa terra sciagurata, l'avvenire poi è della beatitudine eterna.
2. Il passato e l'avvenire son due punti del tempo nostro.
3. Il tempo che passa che è mai?
4. Ma se facciamo il bene saremo padroni dell'avvenire beato, che è la eternità dei santi.