Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Svegliarino...
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SVEGLIARINO CINQUANTA CONFERENZE ALLE PIE UNIONI DI UNA PARROCCHIA

DODICI CONFERENZE ALLE FIGLIE DI MARIA

V. Un martello di tribolazione

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V.

Un martello di tribolazione

  1. [23]Figuratevi dinanzi un artista valente che adocchia un masso di marmo, che lo prende a lavorare a colpi di martello. Poco a poco vi la forma di statua e lo perfeziona. Or eccola sulla sua base. L'operaio industrioso rimira l'effigie sua, ne comprende le bellezze artistiche e ne gioconda nell'animo. In un colmo di gioia del martello sulle ginocchia della statua e

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poi interroga: "Parla!". Or chi è questi? È il Michelangelo che saluta la sua statua del Mosè, la più bella che sia uscita da mano d'uomo. A questo tratto io applico questo ragionamento.

Quella statua, s'avesse potuto parlare, oh come avrebbe ringraziato quel martello che servì a convertirla da marmo informe a statua ammirata! Ebbene, tal sia di noi. La nostra anima è destinata per essere perfezionata a rassomiglianza dell'anima santissima del divin Salvatore. Che aiuta a dirozzare è il martello della tribulazione. Ah, se quel martello batte incessantemente, [24]che beneficio reca all'anima vostra! Statemi attendendo: quel martello è lo strumento in mano allo Altissimo, che vi aiuta perché sommamente cresciate cari al Signore.

  2. La tribolazione è il martello con cui si perfeziona l'animo vostro. Ve lo replico: non potrebbe Dio usarvi maggior beneficio che di tribolarvi. Che sarebbe stato di Adamo e di Eva se non fosse loro succeduto la tribolazione? Che di tutti gli uomini giusti dell'Antico Testamento? E nel Testamento Nuovo ovvero nella storia ecclesiastica, che leggete voi? Ad ogni istante personaggi che si convertono in seguito <ad> essere stati visitati dalla tribolazione. Però scrive il Signore per mezzo di Geremia80: "Ammaestrati, o Gerusalemme, affinché per caso l'anima mia non si parta da te"81. Ciò che importa massimamente è che noi sappiamo arrenderci sotto al martello della tribolazione. Il maestro dona la sua scuola, ma lo scolaro convien che ne apprenda. La scuola della tribolazione è la più efficace che Dio usi a nostro riguardo. Ma se noi nemmeno allo insegnamento di istruzione sì fatta sappiamo profittare, ah miseri noi, che per caso [25]non ci danniamo! Lo scolaro che non istudia si abbandona, il marmo che non si presta alla fatica dell'operaio si trascura.

  3. Tanta sciagura potrà anche non avvenire in alcuna di voi, ma chi ve ne assicura? Non avverrà in un tratto solo, ma chi accerta che non avvenga poco a poco? Però statene in attenzione viva. Finalmente non si tratta di un interesse qualsiasi- 719 -, ma di uno di rilievo sommo. Si tratta di salvarsi o di dannarsi eternamente. E voi siete sì facili a lagnarvi per ogni incidente contrario che vi accada? Guardatevi. E quando una tribulazione o di corpo ovvero di spirito viene a ritrovarvi, siate più sollecite a confidare le vostre amarezze con Dio piuttosto che con gli uomini. Da Dio ne avrete consolazione non poca, dagli uomini poi afflizione maggiore e disinganni amari. Fate al modo che vi insinua lo stesso san Girolamo, che esperimentò in sì alto pro per sé la tribolazione. Quando viene dite: "Ecco il Maestro divino che si accosta per istruirmi al ben fare". E ricevete non sol con rassegnazione, ma con allegrezza quel tormento che viene a farsi sentire, o nelle membra ovvero nel cuor vostro. Ricordate [26]la dignità di consorelle che vi orna. Ricordate sovrat<t>utto l'obbligo che avete di porgere altrui buon esempio di abnegazione. In questo modo dimorerete costanti sul buon proposito di sostenere per amor di Dio copiose tribolazioni.

Riflessi

  1. Un martello di tribolazione.

  2. Il martello di tribulazione perfeziona l'anima.

  3. Sostenete con costanza ogni tormento di afflizione, affinché per caso non abbiate a perire.





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80     Originale: Isaia.



81     Ger 6, 8.



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