Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Svegliarino...
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SVEGLIARINO CINQUANTA CONFERENZE ALLE PIE UNIONI DI UNA PARROCCHIA

DODICI CONFERENZE ALLE FIGLIE DI MARIA

VIII. Non guardate agli uomini ma a Dio

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VIII.

Non guardate agli uomini ma a Dio

  1. [37]Vi porgo in questo momento un avviso che non dovrebbe essere necessario in mezzo a voi, ma che tuttavia è opportunissimo dare. Voi avete promesso di essere cristiane saggie, intente alla vostra Regola per piacere a Dio. Ma non cerchereste per caso di piacere nello stesso tempo anche voi ed alle persone che vi circondano? Ebbene, non io ma il Signore vi porge questo ammonimento: "Guardate di non esercitare - 725 -la giustizia vostra al cospetto degli uomini per essere veduti da quelli, perché non avrete più mercede appo il Padre vostro che è ne' cieli" (San Matteo, 6) 86. Esaminiamo il valore di questo ammonimento santo, perché in esso certamente si contiene norma preziosa per guadagnare tesori pel cielo e non perderne veruno invano.

  2. [38]Il bene che operiamo facciamolo dunque tutto per amor di Dio. Il bene nostro si può ridurre a tre specie: al digiuno, cioè, ed alla preghiera ed alla mortificazione. Checché facciamo di buono, eseguiamolo per piacere a Dio e per guadagnare il paradiso. Non ci curiamo degli uomini. Di questi abbiamo sollecitudine sol quanto è necessario per giovar loro. Allo scopo di edificare un'anima, benissimo possiamo mostrare il bene che operiamo. In questo proposito è da condannare il costume di quelle persone che fanno il proprio bene, ma affatto in segreto per quanto possono. Che è questo? Dunque la croce ed i cristiani non devono più apparire manifestamente nel mondo? Anzi la tentazione più perniciosa che muova Satana è questa, di impedire cioè che i cristiani si mostrino al pubblico. Non vorrebbe Satana che nemmeno si mostrassero le immagini morte dei cristiani santi. Nei tempi passati suscitò perfino una persecuzione accanita contro alle sacre immagini. Or pensate se il Lucifero potrebbe tollerare in pace le immagini vive, gli esemplari saggi dei cristiani pii! [39]Ne fa guerra Satanasso. Però noi ci guarderemo da far ridere il diavolo. Le opere di bene che possiamo eseguire mettiamole pure con franchezza alla vista di chichessia, ma allo intento non di procacciarci lode, sia con lo scopo santo di incoraggiare un'anima e di guadagnarla per il paradiso.

  3. Sovrat<t>utto ai tempi nostri curate di fare in pubblico le opere comuni ai buoni cristiani. Confessarci ogni otto , comunicarsi anche più volte nella settimana, accorrere in ogni alla santa Messa, ad ogni chiamata alle sacre funzioni, e mostrarsi in atteggiamento di persone nel vero cristiane, questa è cosa degna a farsi da tutti. Ha tante che nol fanno perché

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hanno paura di essere segnate a dito. Stolte, stolte! Finché non si dichiarano non saranno mai contente. Non piaceranno assai a Dio, non piaceranno abbastanza a veruna delle persone quaggiù. Hanno paura a dichiararsi. Vogliono ancora essere in parte del mondo, in parte del Signore. Questo non va mai bene. Ovvero le opere buone che fa un'anima sono opere straordinarie di patimento, di digiuno, di preghiera assai prolungata, e [40]in questo caso consigliano che si stia in segreto per non eccitare l'ammirazione. Ma a' giorni nostri è sempre opportuna la tendenza a dimostrarsi più che sia possibile, allo scopo di edificare il prossimo e di incoraggiare le anime. In presente è bisogno di dichiararsi più che non si creda, e le anime che escono generose alla piazza a professare il santo nome del Signore operano cosa di comune salvezza. Ascoltate. Iddio disse ad Abramo: "Cercami delle cinque città della Pentapoli almeno 50 anime fedeli ed io perdonerò a tutti gli altri". Abramo guardò e non trovò, e la Pentapoli fu sommersa in un diluvio di zolfo e di bitume. Or possibile che in fra tante migliaia di abitanti non si trovassero cinquanta giusti? È da credere che vi si trovassero, ma erano giusti timidi. Iddio voleva che fossero giusti dichiarati, franchi, pronti a confessare il Signore ancora nel mezzo della città, e questi non furono trovati. Il mondo attuale <di> che ha bisogno per andar salvo? Certamente ha bisogno di cristiani coraggiosi. Siate almeno voi anime [41]generose in pubblicare a tutti che esser divoto è dover di tutti, che patire è gloria, che umiliarsi e perdonare è virtù santa, che seguire Gesù al Calvario è il cammino di un cuor generoso.

  4. Direte che far il bene al cospetto di tutti e poi non provarne senso di compiacenza è impossibile cosa. E vi rispondo con una similitudine. Quella compiacenza supponete che sia come un verme intorno ad un albero di pomi. Questo verme se entra pel fiore nel frutto già corrompe affatto la poma. Nemmeno possono svilupparsi in frutto e tampoco giungono ad una maturanza. Ovvero l'insetto entra mano a mano che il frutto matura. In questo caso il frutto è magagnato, ma tuttavia è godibile. Può poi avvenire che il frutto sia già maturo e allora niente gli nuoce che un vermicciattolo - 727 -di mosca o di zanzara vi passi sopra. Facciamone ora l'applicazione. Se voi prima che movervi a fare un bene lasciate entrare la compiacenza a dirigere affatto il cuor vostro, già questa è verme che tutto guasta. Se appena permettete che entri un poco [42]intanto che fate il bene, la compiacenza è verme che guasta in parte ma non nella sostanza. Che l'opera la compiate solo per piacere a Dio e che dopo eseguita vengano pensieri di compiacimento, questi son come vermi di farfalle, che non nuocciono ad un bene che già è compiuto. Abbiate pertanto norma nella condotta vostra. Abbiatene voi in particolare, che siete obbligate <a> mostrarvi in pubblico per il buon esempio comune. Ma in mostrarvi abbiate cura di piacere a Dio in tutto. Se voi voleste in parte piacere anche agli uomini, voi di subito avreste perduto in parte il merito vostro. In questo senso guardate dunque a Dio, non mai agli uomini.

Riflessi

  1. Non guardate agli uomini ma a Dio.

  2. Dichiariamo al cospetto degli uomini le nostre opere buone, ma per giovare loro.

  3. Si richiede oggidì giusti che non si vergognino di apparir tali.

  4. In mostrarvi guardatevi dal verme della compiacenza.





p. 725
86     Mt 6, 1.



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