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SVEGLIARINO CINQUANTA CONFERENZE ALLE PIE UNIONI DI UNA PARROCCHIA DODICI CONFERENZE ALLE FIGLIE DI MARIA IX. Vigilanza e preghiera |
IX.
1. [43]Quelli che viaggiano nei deserti o fra le boscaglie devono stare in molta attenzione dai pericoli. Devono poi essere pronti a levar la voce ed a difendersi quando una
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belva s'approssima. Noi siamo quei dessi. Viaggiamo nel deserto della vita, dove a circondarci stanno pericoli di ogni genere. Ma sovrat<t>utto è il pericolo tremendo di offendere la giustizia del Signore e di precipitare nello abisso di dannazione. Per questo il Signore a mezzo dello evangelista Luca ammonisce tutti così: "Vegliate in ogni tempo con stare a pregare, perché siate fatti degni di fuggire tutte queste cose che hanno a venire e stare dinanzi al Figliuol dell'uomo"87. Ecco quello che vi sovrasta, il pericolo di morte e la certezza del divin giudizio. Oh come conviene rimanere attoniti e supplichevoli al cospetto di tanta aspettazione.
2. [44]Dobbiamo su questa terra raggiungere il termine di un viaggio lunghissimo. Ci dobbiamo recare fino a vista del paradiso. Or chi ci conduce fin là? Due aiuti: quello del Signore e la cooperazione nostra. Però dice il Signore: "Vegliate". Parla così perché abbiamo a porre attenzione da parte nostra. Aggiunse: "Pregate", perché possiamo ottenere tutta quella forza che a compiere il cammino è necessaria. E voi seguendo questo buon avviso state in attenzione sopra ogni opera che venite compiendo. E in lavorare pregate con un pensiero salutare che Dio vi benedica.
3. Dovete poi vegliare e pregare di continuo. La ragione è che i demoni vi circondano assiduamente e attendono sol che abbiate a riposare un istante per sorprendervi. Per questo Filippo voleva che i suoi stessero in applicazione continua. Quando scorgeva gente oziosa: "Ahimè -- sclamava -- che dessa cade e muore!". Poniamo attenzione alla persona nostra e preghiamo il Signore. Dobbiamo pregare [45]quando siamo tentati per non cadere. Dobbiamo pregare quando siamo in pace perché non ci sopraggiunga il pericolo delle tentazioni. I cani fedeli vegliano il gregge quando il lupo minaccia assalto. Vegliamo ancor quando non si fa vedere, allo scopo che stiasi sempre più lontano.
4. Intanto succederà quello avvenimento che tutto l'uomo farà atterrito. Il giudizio del Signore, oh come si attende
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con alta trepidazione! Ma a quel punto i tristi, che non vollero né vegliare e nemmeno raccomandarsi, cadranno per non risorgere mai più. Gli altri poi, che sono giusti, "stabunt in magna constantia"88. Staranno forti, lieti, gagliardi, perché non solo non avranno a temere danno di sorta ma a sperare ogni bene.
5. Questa divina benedizione l'avrete pei meriti di Gesù Cristo più che per i meriti vostri, perché quanto a noi nulla possiamo, né in opera né in desiderio, se Dio non ci aiuta. Per questo ammireremo l'alta misericordia che il Signore ci ha usato in salvarci. Ma se vogliamo assicurarci tanto bene, dobbiamo vegliare e pregare. I cristiani santi passano la vita in una contemplazione continuata. [46]Imitiamo questa contemplazione che in grado benché inferiore è comune a tutti i buoni. Consiste nello aver lo sguardo rivolto a Dio abitualmente. Né è difficile ricordarsi ad ogni ora del dì che il Signore esiste e che egli regge le persone nostre. Come ce ne possiamo ricordare, così dobbiamo anche raccomandarci con affetto pietoso. A questa condizione saremo salvi in vita, sicuri in morte, trionfanti al giudizio del Signore.
2. Si continua e si compie il viaggio al cielo con l'aiuto di Dio e con la cooperazione nostra.
3. Bisogna pregare e vegliare quando si è tentati per non cadere, quando si è in pace per non essere tentato.
4. A questo patto saremo salvi nel dì del giudizio.
5. Saremo salvi per divina misericordia.