Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Il fondamento...
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IL FONDAMENTO CATECHISMO PER LE ANIME CHE ASPIRANO A PERFEZIONE

PER LA SECONDA CLASSE

Lezione V Della venuta di Gesù Cristo alla fine del mondo e dei due giudizii particolare ed universale

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Lezione V

Della venuta di Gesù Cristo alla fine del mondo

e dei due giudizii particolare ed universale

  1. Filotea, tu che siedi nel campo del lavoro, consolati: sul farsi della sera il buon padre verrà. Gesù Cristo alla fine di questo mondo verrà a te, verrà a me, verrà a tutti.

 

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  2. Noi l'incontreremo. Beata te, Filotea, se venendo troverai d'essere adorna delle virtù del tuo Salvatore e Padre! Perché in quell'ora Gesù non viene per altro che per giudicare intorno al bene o intorno al male che gli uomini avranno fatto.

  3. Gesù Cristo, splendor di giustizia, fa rilucere intorno a sé un sole di chiarezza suprema, perché ogni pensiero più minuto [24]della tua mente ovvero un affetto più segreto del tuo cuore non isfugga per caso giammai alle sue osservazioni. Girolamo vi pensava e battevasene il petto con dura pietra presso alla grotta di Betlemme. E tu come consideri?

  4. Né solo apparirà Gesù salvatore in fin dei secoli, ma è presente appena che uno di noi emetta l'ultimo sospiro. Allora ognuno se ne andrà nella casa della sua eternità.

  5. Sicché tosto dopo morte l'anima nostra è giudicata in particolare al tribunale di Gesù Cristo giudice. Momento terribile! Appena spirata, tu, o Filotea, sei sola con Dio; tu sei venuta dal mondo caduco al mondo eterno, tosto tu intendi quale dei due ti si disponga, se il paradiso o l'inferno. Ma non è dubbio, tu che ti sforzi di amar Dio, tu avrai il paradiso dei santi.

  6. Ma non ne sei affatto sicura. Francesco d'Assisi era un angelo in carne. Pure stando sul monte Alvernia sospirava sclamando: "Son qui sospeso fra il cielo e l'inferno e non so tuttavia quale dei due sarà per toccarmi. Pregate, pregate tutti".

  7. Non di meno tu sarai salva, o Filotea, tu che ti sforzi di amare il Signore. Ma più che non Francesco, tu hai difetti a togliere, [25]freddezze a levare, vizi a strappare. Incoraggiati al fervore, o trema che non ti attenda un castigo gravissimo benché temporaneo nel purgatorio.

  8. Il tuo corpo consideralo quello che è dopo morte, ed or <è> possibile che per accontentar un ammasso di vermi tu voglia offendere comecchessia il Signore?

  9. Quasi seme che si nasconde nella terra, il corpo si mette entro al sepolcro. Ma come il seme si dispone a crescere in spica dorata, così il tuo corpo si dispone entro per divenire un pane mondo, atto per essere portato alla mensa celeste presso al trono dell'Agnello immacolato.

 

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  10. Però considera qui il corpo dei santi; scorgi quanto i fortunati hanno quaggiù mortificato i propri sensi, e come ora sono gloriosi. Di questo esultane. Volgi poi un'occhiata anche al corpo dei dannati. Considera quanto i tristi quaggiù usarono accarezzamento al senso, e per tanto inorridisci.

  11. Tu, Filotea, vuoi andare al paradiso. Consolati che, ascesavi finalmente, vi starai per sempre. Ora che t'importa se quaggiù ti tocchino benanco o venti o quarant'anni di patimento?

  12. [26]Gli scellerati stannosi per sempre allo inferno. Ora che importa loro avere goduto anche per un secolo in istravizio quaggiù?

  13. Romperla una volta sola e gravemente con Dio, quest'è colpa per cui più d'uno fu condannato agli eterni supplizi. Temi e prega, o Filotea.

  14. Che se un empio viva per aggiungere iniquità ad iniquità, costui che più di altri è potente nel male, sarà più potentemente punito nella pena.

  15. Ma tu, Filotea, dannarti nol vuoi in sempiterno, e tu sarai salva. Deh!, sia salva con copia maggiore di meriti, ché almeno in paradiso t'avrai maggior esultanza di beatitudine santa.

  16. Il Signore è sì buon padre. Iddio vuole salvi tutti, chi ne può dubitare? Te in ispecie, o Filotea, vuol salva in un grado di perfezione eletta. Accorri! Accorri!

  17. Infelice chi potendo non s'affretta! Quanto a te, o Filotea, scaccia ogni freddezza, applica ai tuoi fianchi due ali da cherubino e sali in alto.

  18. Per ascendere basta che tu a guisa di aquila guardi al sole di giustizia Cristo Gesù in dolce contemplazione, o che come struzzo infaticabile tu percorra con fatica comune nella via dei Comandamenti di Dio.

 

 


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