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IL FONDAMENTO CATECHISMO PER LE ANIME CHE ASPIRANO A PERFEZIONE Parte prima DEL SIMBOLO DEGLI APOSTOLI DETTO VOLGARMENTE IL CREDO Lezione II Del primo articolo del Simbolo |
Lezione II
Del primo articolo del Simbolo
1. [51]Filotea, entra nel santuario del cuor tuo e conversa con Dio e riposati dolcemente in lui. In ridestarti volgi il guardo all'universo: lo scorgerai bello oltremodo. Tu allora in estasi di giubilo sclama: "Grande Iddio!", e dimora giuliva a considerare quello che Dio ha fatto in te e fuori te con bontà propria dello Altissimo.
2. Né perché Dio è in eccelso e tu in valle misera, punto impedisce che tu guardi al Signore. Anzi l'amerai con più vivo ardore. Ma intanto proponi così: "Dio mi è presente, possibile che l'Onnipotente non mi porga aiuto a crescere anima sempre più fedele?".
3. Iddio è il Padre tuo che t'ha creata, che t'ha redenta, che ti educa alla scuola de' suoi Consigli e ti allieta alla mensa de' suoi Sacramenti augustissimi. Filotea, su, esclama
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con accento di viva fede: "Il Signore è il tutto dell'anima mia, non vo' temer punto ciò che mi può minacciare in contrario l'uomo".
4. [52]E addentrati sempre più in queste considerazioni. Quanto più studii intorno, tanto meglio ne avrai di giubilo alla memoria, di virtù al cuore!
5. Iddio è l'Onnipotente: ma se è tale, non può guardare a te meschinella e santificarti? O forse non può giovarsi anche di te per un'opera di sua gloria? Bada ad essergli fedele con riconoscere appieno il demerito tuo, e poi affidati al Signore.
6. Quando, o Filotea, potrai dire: "Io ho fermo proposito di non peccare giammai, o in molto o in poco"? Sollecita e da' gloria a Dio. L'anima fedele non dovrebbe peccare giammai. Allora potrebbe dire con gioia piena: "Non cado perché la virtù del Signore mi sostiene".
7. Dal nulla il Signore cava il cielo e la terra. Filotea mia, se tu come un'anima diletta ti annienti nell'abisso delle tue miserie, allora Dio caverà da te tal bellezza di un'anima che di gran lunga sorpassa lo splendore degli astri in cielo. E tu ancora tardi ad umiliarti e riconoscerti?
8. Il mondo è creato egualmente dal Padre che dal Figlio e dallo Spirito Santo. Io domando: nel mondo chi fa il bene? E rispondo: il bene si fa non dai potentati maggiori, ma da chi è più umile. E in una [53]casa o religiosa o domestica chi fa prosperare è parimenti l'anima più umile. Che importano dunque le dignità? Verissimo è questo dell'Evangelo: "Meglio è obbedire che comandare".
9. Onde è superiore più degno chi più abborre dal comandare. Tu devi dire: "Chi sono io da poter dire altrui: Obbediscimi?". E se per ragione d'ufficio ti tocca dirlo, mostra almeno nell'animo tuo che tu stessa, o Filotea, provi in cuore maggior rincrescimento ad ordinare che si faccia anziché ad eseguire tu medesima.