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IL FONDAMENTO CATECHISMO PER LE ANIME CHE ASPIRANO A PERFEZIONE ISTRUZIONI SOPRA LE VIRTÙ PRINCIPALI, I DONI DELLO SPIRITO SANTO, I PECCATI ED I VIZII Lezione V Dei peccati e delle loro specie principali |
Lezione V
Dei peccati e delle loro specie principali
1. I fiori e tutte le rugiade e le procelle, come gli uccelli ed i quadrupedi, lodano il Signore nel loro linguaggio e sono da Dio di continuo benedetti. Tu, Filotea, anima oggi fedele, dimani puoi diventar peccatrice e meritar che Dio ti maledica. Qual confusione, o Filotea!
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2. [200]Tu sei capace di orrendo male perché sei figlia di madre peccatrice, e puoi tuttavia peccare molte volte nel corso della vita tua.
3. Meschinella! Quando i tuoi progenitori48 peccarono, oscuraronsi i cieli, tremò inorridita la terra, ed or sul tuo capo pure, figlia sciagurata, pesa il giusto sdegno dell'Altissimo.
4. Povera Filotea! Colla mente scombussata, col cuore in angoscia, col corpo49 incatenato, tu vieni pellegrina in gemiti sospirosi. Bacia le catene del tuo castigo e le piaghe delle tua infermità, ché dolendo<ti> di cuore Iddio s'impietosisca a' tuoi lai.
5. E consolati in ricordare che colle acque battesimali scese sul tuo capo la benedizione del cielo. Una voce dal paradiso ti sussurrò dolcemente all'orecchio e disse: "Io ti perdono!".
6. Tu esultasti. L'angelo benedetto ti porse una candida veste e tu sei venuta in tripudio. Ma lassa te, che di poi hai contristato con ribellione il tuo custode celeste, e stracciasti quel vestimento che da candido tu hai mutato in sozzo! Sei peccatrice meschinella. Desolati finché in fronte hai occhi per iscorgere.
7. Sovrat<t>utto addolorati se nel corso di tua vita hai commesso una colpa grave. E non lascia<re> di sospirare anche per le colpe leggiere.
8. [201]Tu ben lo sai, il peccato mortale è bestia feroce che deserta la vigna, è ladro che deruba la casa, è fuoco che incendia. Misera te, che la iniquità ti trasforma, come già Lucifero, da angelo di luce in uno spirito tenebroso.
9. Il ciel ti guardi pure dai peccati veniali, dalle tiepidezze nel divin servizio. Mentre Gesù agonizzava nell'orto, i tre discepoli dormivano. Meschini, che così miseramente confortavano il proprio Maestro e Salvatore!
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10. Risolviti, o Filotea, ad un proposito degno di un'anima fervida. Tosto che t'incoglie la sciagura di un peccato benché leggiero ma volontario, prostrati dinanzi a Dio, e nel tuo corpo e nella mente tua infliggi quella salutare penitenza che il tuo buon angelo ti inspira.
11. Anima diletta, abbassa lo sguardo all'abisso che è laggiù e grida atterrita: "Ahimè, che in castigo al peccato mortale è disposto l'inferno!".
12. E poi volgi l'occhio alle molte pene che circondano te stessa, ai molteplici tormenti che affliggono fratelli di te più dolenti, e gemi sospirosa: "Lassa me! Ahi, che un peccato veniale impedisce allo stesso Mosè di poter toccare la terra di promissione!".
13. [202]Per un sol peccato, e commesso col semplice pensiero e in un istante, gli angeli ribelli furono puniti come ben tu sai. Or fia possibile che tu non esclami con Agostino: "Bruciate qui, tagliate, e non perdonatemi castighi d'ogni sorta, purché io scampi da un male sommo, il peccato"?
14. Esclamava con ansia l'arcivescovo di Costantinopoli Giovanni Grisostomo: "Non temo le minaccie di un uomo, ma inorridisco alle minaccie di Dio. La morte io voglio, il carcere ovvero l'esiglio, ma non mai il peccato che mi separa da Dio. Dal peccato fuggo più che allo incontro d'un basilisco".
15. Però, o Filotea, piangi anche tu come Davide: "Miserere mei Deus secundum magnam misericordiam tuam"50. E proseguì fino alla fine della vita dicendo: "Amplius lava me"51. E purga ben bene l'intimo del cuor tuo, perché finalmente "la umiliazione è in mezzo del cuor tuo"52, dice il Signore; siamo peccatori cotanto, possibile che insuperbiamo tuttodì?