Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Il montanaro...
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IL MONTANARO STRENNA VALTELLINESE NELL'ANNO 1886

XIV. Lasciatelo fare

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XIV.

Lasciatelo fare

  Quel giovinetto figlio del montanaro che offerendosi a Dio disse già: "Padre, io voglio farmi prete", or eccolo che superati [33]molteplici ostacoli finalmente sclama: "Sono, la Dio mercé, quel desso per cui attesi, sacerdote in eterno. Il Signore sia benedetto! Fui pastore di pecore ed or lo sono di un popolo". Popolo mio, popolo mio, prega per il pastor tuo. Tu il scorgi testé, biancovestito con stola fiammante al petto, tenente nella destra il libro della vita e della morte: "Popolo mio, che vuoi tu se Dio mi fece grande? Applaudiamo allo Altissimo con voce unisona, con affetto angelico. Perché io vo' esser angelico nel costume, vo' esser spada di fuoco nel ministero santo, e questo libro segnato con molti suggelli io lo vo' discoprir tutto ai giovinetti ed agli adulti, ai figli come ai padri, agli sposi egualmente che alle spose. Grande Iddio! Sono qui e sono felice con Dio. Or vo' continuare il mio sacrificio, e vo' che l'animo mio giocondi in piangere e in rallegrarmi con questo popolo in ogni suo giorno o di gioia o di dolore". Or eccolo il sacerdote nostro! Noi ne siamo commossi fino all'intimo del cuore. Lasciatelo fare il sacerdote, ché egli tratta [34]gli interessi nostri e della umanità con Dio. Non iscorgete con quanto ardore ci provvede di beni spirituali? Egli è tal personaggio cui Dio aiutalo. Lasciatelo fare. Ci dischiude la vera fonte dei beni temporali insieme ed eterni. E quando curvo sotto il peso degli anni, e che accasciato nella persona e tremante nelle membra si farà innanzi ai nipoti nostri, ei dirà: "Vi ho amati nella carriera del mio

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vivere, vi amo testé che muoio. Io non ho famiglia e non ho parenti allo infuori di voi. A voi diletti io consegno il mio corpo e con il corpo le sostanze qualsiensi che Dio mi pose in mano". Mentr'ei dirà, tanti cuori starannosi trepidanti, e all'atto che benedicendo discenderà nella tomba, eleverassi un grido di pianto e gemiti che dicono: "O padre e pastor pio, perché ci avete lasciati orfani e desolati?". Ma ei non sarà più e guarderavvi dal cielo e vi aiuterà di lumi ancor più, e farà intendere quello che egli è, ministro di pace, padre dei popoli e sacerdote che salva le anime. Il sacerdote continua quaggiù l'opera del divin Salvatore. Chi oserà contrastargli[35]? Lasciatelo, ché egli sen viene per benedire a tutti.


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