IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
XIX.
[49]Fummo in Tartano al pomeriggio del giorno ventinove settembre del decorso 1885. Le campane della chiesa di san Barnaba accompagnano con prolungato suono il sacerdote ed i fedeli, che in seguito <ad> aver supplicato nel tempio santo or sonosi abbracciati alla reliquia benedetta, una delle santissime spine della corona del divin Salvatore. Giunti alle sponde del fiume, ivi il sacerdote benedice e prega con dire: "Cessate, o acque, di imperversare omai, e voi Padre celeste, Iddio che ci avete creati, abbiate pietà delle misere creature vostre. Siamo peccatori, ma vi preghiamo con alla mano questo pegno santissimo, l'una delle spine con cui fu incoronato Gesù, il divin vostro Figlio, re di gloria e di patimento". Nel giorno seguente si incominciano tocchi mestissimi dei sacri bronzi in Tartano ed a Talamona. [50]Quei due popoli avevano vegliato tutta la notte intorno alle salme delle cinque vittime miserande, ed or trovano di doversene alfin separare. L'animale fedel compagno dell'uomo fece trovar una salma pietosa poco lungi della chiesa
- 1011 -
di san Barnaba. Ah qual figura di pietà! Era come l'atleta che, dopo aver combattuto con centomila avversari, finalmente cade ricoperto di ferite. In Tartano, poi, due angioletti in bel colorito parevano dormire tenendosi per la destra. Amalia e Carolina, su levatevi, ché questa non è la casa vostra. Vi attende la madre. Ell'è invero desolata, quasi novella Felicita, ma è intrepida come la genitrice dei sette martiri. Or eccovi il ministro della Chiesa che soffre ed ama, combatte e non muore mai, egli vi invita. Vi accompagnano la turba mesta dei fratelli di Tartano e di Campo. Non mai Campo e Tartano videro più luttuoso feretro di dolore. Ma la fede ci discopre visione bellissima. Al disopra del ciel tonante di Tartano è la presenza del Signor buono e degli angeli suoi, che ripete: "Sono io al fianco [51]vostro, non temete. Dopo un'ora di combattimento, è il trionfo eterno di gloria. Orsù, ascendete al paradiso, ché siete coronati omai". E salgono e noi ce ne stiamo ammirati, e invidiamo lor sorte e ci doliamo che a noi stessi non sia toccata la prova di un combattimento utile.
Popolo mio, scrivi ancor questo: la fede innalza sul monte i suoi monumenti. I monumenti di fede, oh quanto sollevano il cuore dei credenti! Tartanesi, elevate anche un monumento di bronzo, che ricordi sensibilmente ai passeggieri testé ed ai posteri a venire il monumento di fede con cui accompagnaste il feretro diletto di cinque vittime parenti.