XXXV.

Elemosine spirituali

  E nemmeno dimenticate le elemosine spirituali. Anzi, siamolo tutti grandi elemosinieri spirituali. Leone xiii, nell'ultimo giubileo dello scorso anno, insinuando l'elemosina raccomandava in modo speciale le opere pie che vengono in soccorso alle anime collo insegnamento del catechismo santo. L'anima è molto più che non il corpo, e le anime che sen muoiono sott'ai nostri occhi per la mancanza del cibo spirituale son tante e tante ai dì nostri! Quell'osservatore acuto che è il convertito cosidetto Leo Taxil nel suo libro Confessioni di un ex libero pensatore, che tutti dovrebbero leggere, confessa che non pochi degli stessi massoni [57]appartengono per ignoranza e in buona fede all'empia setta, e fa voti che il cielo susciti - 1115 -personaggio di cuore che, come altro Francesco Régis, strappi tanti infelici da un cammino rovinoso. A tant'uopo vuolsi colla preghiera e colla mortificazione riempiere il cuore di sante brame e poi uscire con un di quei discorsi che, come in bocca al Saverio, sono saette che feriscono la mente e i cuori, e fanno cader vinti un popolo intero di illusi miseri. Eppure azione così sopreminente la può eseguire lo stesso fanciullo che di cuore reciti il Pater per la conversione dei peccatori. Ah, perché un incendio di santa carità non infiamma i cuori nostri!... Oh, se fossimo almeno tutti noi eccellenti elemosinieri spirituali!... La società sarebbe salva, e noi gloriosi con la società scampata omai da un abisso di perdizione.