XLVII.

Avanti la santissima Comunione

  Sono nel tempio santo e una voce che parte dal sacrosanto tabernacolo odo che mi dice: "Io sono la purità... Sono la purità creatrice degli angeli... Sono [79]la purità creatrice della Regina degli angeli, la Vergine immacolata... Sono la purità che copro dell'ammanto candido di neve i vertici dei monti, dei gigli odorosi il dorso del colle, di sorgenti limpide lungo la china delle valli, a dinotare la purezza che io pur voglio nell'uomo, la creatura mia diletta e l'opera mia per eccellenza nella regione terrena". Noi mortali, meschinelli e fragile impasto di miseria, noi quasi atterriti da sacro orrore ci volgiamo

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addietro. Ma la voce dal santo tabernacolo continua: "Venite, o voi tutti che siete angustiati... venite che io vi ristorerò17... Venite, io sono l'Infante di Betlem che ho chiamato i pastori ed i re magi a me d'intorno... Venite, io son desso che dispongo la terra infedele d'Egitto perché divenga giardino di santi... Venite, io son desso il dottor delle genti... il taumaturgo... Io il vostro Salvatore che esaltato sulla croce al Calvario, io, io [80]ho vinta la morte e data a voi tutti la vita... Su, che temete?". Ecco l'Agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo18... Eccolo!... Eccolo!... Il Corpo di Gesù Cristo custodisca l'anima nostra per la vita eterna... Qual portento mai!... Noi attratti dal soavissimo invito ci siamo accostati... abbiamo stese le braccia... abbiamo spalancato il cuor nostro... or eccolo Iddio Signor nostro, ed il paradiso dei beati si è fatto Signore e paradiso in casa del sincero cuor nostro. Fede, o fede santa, prestaci valido l'aiuto tuo!