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Pio XII
Menti nostrae

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5. Il grande dono del Sacerdozio.

Come hanno insegnato i Nostri Predecessori, e particolarmente Pio X e Pio XI , e come Noi stessi abbiamo accennato nelle Lettere Encicliche Mystici Corporis e Mediator Dei , il sacerdozio è veramente il grande dono del Divin Redentore, il quale, per rendere perenne l’opera di redenzione del genere umano da lui compiuta sulla Croce, trasmise i suoi poteri alla Chiesa, che volle partecipe del suo unico ed eterno sacerdozio. Il Sacerdote è un "alter Christus" perché è segnato con indelebile carattere che lo configura al Salvatore; il Sacerdote rappresenta Cristo, il quale disse: "Come il Padre ha mandato me, così io mando voi" (Gv 20,21); "chi ascolta voi ascolta me" (Lc 10,16). Iniziato, per divina vocazione, a questo augustissimo ministero "è preposto a pro degli uomini a tutte quelle cose che riguardano Dio, affinché offra doni e sacrifici per i peccati" (Eb 5,1). A lui pertanto è necessario che ricorra chiunque vuol vivere la vita di Cristo e desidera ricevere forza, conforto ed alimento per l’anima; a lui chiederà la medicina necessaria chiunque desidera risorgere dal peccato e tornare sulla retta via. Per tal motivo, tutti i Sacerdoti possono applicare a se stessi le parole dell’Apostolo: "Siamo cooperatori di Dio" (1Cor 3,9).




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