27.
- Riflettendo su queste cose i buoni fedeli, infiammati d'amore per Cristo
sofferente, non potranno fare a meno di dedicarsi ad espiare con maggiore
impegno le proprie colpe e quelle commesse da altri, risarcire l'onore di
Cristo e promuovere la salvezza delle anime.
E possiamo davvero
descrivere la nostra età adattando in qualche modo il detto dell'Apostolo:
"Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia" (Rm
5,20).
Infatti, è vero
che è cresciuta di molto la perversità degli uomini, ma è anche vero che va
meravigliosamente aumentando, per impulso dello Spirito Santo, il numero dei
fedeli dell'uno e dell'altro sesso, i quali con animo volenteroso si adoperano
a dare soddisfazione al divin Cuore per tante ingiurie che gli si recano e
giungono anche ad offrire a Cristo le loro stesse persone come vittime.
Certo che chi
riflette con spirito di amore a quanto abbiamo fin qui rammentato e l'imprime,
per così dire, nell'intimo del cuore, arriverà non solo ad aborrire il peccato
come il sommo dei mali e a fuggirlo, ma anche ad abbandonarsi totalmente alla
volontà di Dio e risarcire l'onore leso della divina Maestà con la preghiera
assidua, le volontarie penitenze e col sopportare pazientemente le eventuali
calamità, fino a vivere tutta la vita in spirito di riparazione.
E così che sono
sorte molte famiglie religiose di uomini e di donne, le quali, con ambito
servizio, si propongono di fare in qualche modo, giorno e notte, le veci
dell'Angelo che conforta Gesù nell'orto.
Di qui pure le
pie associazioni di uomini, approvate dalla Sede Apostolica e arricchite di
indulgenze, che si assumono il compito dell'espiazione con opportuni esercizi
di pietà e atti di virtù.
Di qui, infine,
per non parlare di altre, quelle pratiche religiose e solenni attestazioni
d'amore, introdotte allo scopo di riparare l'onore divino violato, usate
frequentemente non solo da singoli fedeli ma anche da parrocchie, diocesi e
città.
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