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- Non dubitiamo, Venerabili Fratelli, che da questa pratica santamente
rinnovata ed estesa a tutta la Chiesa, molti e segnalati siano i beni che ne
verranno non solo alle singole persone, ma anche alla società religiosa, civile
e domestica.
Lo stesso
Redentore nostro, infatti, ha promesso a Margherita Maria che "avrebbe
colmato con l'abbondanza delle sue grazie celesti tutti coloro che avessero
reso questo onore al suo Cuore".
I peccatori
"volgendo lo sguardo a colui che hanno trafitto" (Gv 19,37) e
commossi dai gemiti e dalle lacrime di tutta la Chiesa, pentiti per le ingiurie
recate al Sommo Re, "rientreranno in se stessi" (Cf Is 46,8), perché
non avvenga che ostinandosi nei loro peccati, quando vedranno "venire
sulle nubi del cielo" (Mt 26,64) colui che trafissero, troppo tardi e
inutilmente piangano su di Lui (Cf Ap 1,7). I giusti diventeranno più giusti e
più santi (Cf Ap 22,11 ) e si consacreranno con rinnovato fervore al servizio
del loro Re che vedono tanto disprezzato e combattuto e oggetto di tante e così
gravi ingiurie. Soprattutto s'infiammeranno di zelo per la salvezza delle
anime, nel meditare il lamento della vittima divina: "Quale vantaggio dal
mio sangue" (Sal 29,10), e nel riflettere al gaudio che avrà quel
Sacratissimo Cuore "per un peccatore convertito" (Lc 15,7).
Ma quel che
principalmente desideriamo e speriamo è che la giustizia divina, la quale per
dieci giusti avrebbe usato misericordia e perdonato a Sodoma, molto più voglia
perdonare a tutto il genere umano, in vista delle suppliche e delle riparazioni
che dappertutto innalza la comunità dei fedeli, insieme con Cristo Mediatore e
Capo.
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