39.
Tutti questi benefici dell’enciclica Leoniana, venerabili Fratelli e diletti
Figli, da noi accennati piuttosto che ricordati, sorvolando piuttosto che
illustrando, sono tanti e così grandi che dimostrano chiaramente come
quell’immortale documento sia ben lungi dal rappresentarci un ideale di società
umano bellissimo sì, ma fantastico e troppo lontano dalle vere esigenze
economiche dei nostri tempi e per ciò stesso inattuabile. Per contrario, essi
dimostrano che il Nostro Antecessore attinse dal Vangelo, e perciò da una
sorgente sempre viva e vitale, quelle dottrine che possono, se non subito
comporre, mitigare almeno in gran parte quella lotta esiziale e intestina che
dilania la famiglia umana. Che poi una parte di quel buon seme, tanto
copiosamente sparso or sono quaranta anni, sia caduta in terra buona, vediamo
dalle messi lietissime che la Chiesa di Cristo, e quindi l’intero gregge umano,
con la grazia di Dio, ne ha raccolto a sua salvezza. E ben a ragione si può
dire che l’enciclica Leoniana nella lunga esperienza si è dimostrata come la
Magna Charta, sulla quale deve posare tutta l’attività cristiana del campo
sociale come sul proprio fondamento. Coloro poi che mostrano di fare poco conto
di quell’enciclica e della sua commemorazione, bisogna ben dire che, o
bestemmiano quel che non sanno, o non capiscono quello di cui hanno solo una
superficiale cognizione, o se la capiscono meritano d’essere solennemente
tacciati d’ingiustizia e di ingratitudine.
40.
Se non che, nello stesso decorso di anni, essendo sorti alcuni dubbi circa la
retta interpretazione di parecchi punti dell’enciclica Leoniana o circa le
conseguenze da trarsene, dubbi che hanno dato origine a controversie non sempre
serene fra gli stessi cattolici, e d’altra parte le nuove necessità dei nostri
tempi e la mutata condizione delle cose richiedendo una più accurata
applicazione della dottrina Leoniana o anche qualche aggiunta, cogliamo ben
volentieri questa opportuna occasione per soddisfare, quanto è da Noi, ai dubbi
e alle esigenze dei tempi moderni, secondo l’apostolico Nostro mandato per cui
siamo a tutti debitori (cf. Rm 1,14).
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