1.
Il
Seminario dunque è e deve essere la pupilla degli occhi vostri, o Venerabili
Fratelli, quanti dividete con Noi il formidabile peso del governo della Chiesa,
è e deve essere l’oggetto precipuo delle vostre sollecitudini. Accurata
soprattutto deve essere la scelta dei Superiori, dei Maestri e in modo
particolare del Direttore spirituale, che ha una parte sì delicata e sì
importante nella formazione dell’anima sacerdotale. Date ai vostri Seminari i
migliori sacerdoti, né temiate di sottrarli anche a cariche apparentemente più
rilevanti, ma che in realtà non possono venire a confronto con quest’opera
capitale e insurrogabile; cercateli anche altrove, dovunque ne troviate di
veramente atti a sì nobile scopo; siano tali che insegnino, prima con l’esempio
che con la parola, le virtù sacerdotali e sappiano infondere con la dottrina
uno spirito sodo, virile, apostolico; facciano fiorire nel Seminario la pietà,
la purezza, la disciplina, lo studio, premunendo prudentemente gli animi
giovanili, non solo contro le tentazioni presenti, ma anche contro i pericoli
ben più gravi a cui si troveranno poi esposti nel mondo, in mezzo al quale
dovranno vivere "per far tutti salvi" (cf. 1Cor 9,22).
2. E affinché i
futuri sacerdoti possano avere quella scienza che i nostri tempi esigono, come
sopra abbiamo esposto, è di somma importanza che, dopo una soda formazione
negli studi classici, siano bene istituiti ed esercitati nella filosofia
scolastica "secondo il metodo, la dottrina e i principii del Dottore
Angelico" . Questa "philosophia perennis", come la chiamava il
Nostro grande Predecessore Leone XIII, non solo è loro necessaria per
approfondire il dogma, ma li premunisce efficacemente contro gli errori
moderni, quali che essi siano, rendendo la loro mente atta a distinguere
nettamente il vero dal falso, e in ogni questione di qualunque genere o in
altri studi che dovranno fare, darà loro una chiarezza di vista intellettuale
che supererà di molto quella di altri, privi di questa formazione filosofica,
anche se dotati d’una più vasta erudizione.
3. Che se, come
avviene specialmente in alcune regioni, la poca estensione delle Diocesi o la
dolorosa scarsità degli alunni o la mancanza di mezzi e di uomini adatti non
permettesse a ciascuna Diocesi di avere un proprio Seminario ben ordinato
secondo tutte le leggi contenute nel Codice di Diritto Canonico e secondo le
altre prescrizioni ecclesiastiche, sommamente conviene che i Vescovi della
regione fraternamente si aiutino ed uniscano le loro forze concentrandole in un
Seminario comune, che risponda interamente all’alto suo scopo. I grandi
vantaggi di tale concentrazione compensano largamente i sacrifici sostenuti per
conseguirli; anche il sacrificio, talvolta doloroso al cuore paterno del
Vescovo, di vedere temporaneamente allontanati i suoi chierici dal Pastore, che
vorrebbe trasfondere egli stesso il suo spirito apostolico nei suoi futuri
collaboratori, e dal territorio che dovrà essere il campo del loro ministero,
sarà poi ripagato dal riceverli meglio formati e più forniti di quello
spirituale patrimonio che profonderanno in maggior copia e con maggior frutto a
beneficio della loro Diocesi. E perciò Noi non abbiamo mai tralasciato di
incoraggiare e promuovere e favorire tali iniziative, spesso anzi le abbiamo
suggerite e raccomandate; dal canto Nostro poi, dove l’abbiamo creduto
necessario, abbiamo Noi stessi eretto o migliorato o ampliato parecchi di tali
Seminari Regionali, come a tutti è noto, non senza grandi spese e gravi cure, e
continueremo, con l’aiuto di Dio, ad adoperarci con tutto lo zelo anche per
l’avvenire per un’opera che riputiamo tra le più giovevoli al bene della
Chiesa.
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