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Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica Verbi Sponsa IntraText CT - Lettura del testo |
26. Nel corso dei secoli lo Spirito Santo ha suscitato nella Chiesa famiglie religiose composte da vari rami, vitalmente uniti nella medesima spiritualità ma distinti tra loro e spesso diversificati nella forma di vita.
I monasteri di monache hanno avuto con i corrispettivi Istituti maschili legami differenti, che si sono concretizzati in diversi modi.
Una relazione tra i monasteri e il rispettivo Istituto maschile, salva la disciplina claustrale, può favorire la crescita nella spiritualità comune. In questa luce la consociazione dei monasteri all'Istituto maschile, nel rispetto dell'autonomia giuridica propria di ognuno, mira a conservare nei monasteri stessi lo spirito genuino della famiglia religiosa per incarnarlo in una dimensione unicamente contemplativa.
Il monastero consociato con un Istituto maschile mantiene il proprio ordinamento e il proprio governo.85 Pertanto la definizione dei reciproci diritti e obblighi, finalizzati al bene spirituale, deve salvaguardare l'autonomia effettiva del monastero.
Nella visione nuova e nelle prospettive in cui la Chiesa considera oggi il ruolo e la presenza della donna, occorre superare, qualora esista, quella forma di tutela giuridica, da parte degli Ordini maschili e dei Superiori regolari, che può limitare di fatto l'autonomia dei monasteri di monache.
I Superiori maschili svolgano il loro compito in spirito di collaborazione e di umile servizio, evitando di creare ogni indebita soggezione nei loro confronti, affinché le monache decidano con libertà di spirito e senso di responsabilità su quanto riguarda la loro vita religiosa.