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È precisamente qui che trova la sua risorsa il dinamismo proprio di ciascuna
famiglia religiosa, perché se la chiamata di Dio si rinnova e si differenzia
secondo le circostanze mutevoli di luogo e di tempo, essa richiede tuttavia
degli orientamenti costanti. Lo slancio interiore, che ad essa corrisponde,
suscita in seno alla esistenza certe opzioni fondamentali. La fedeltà alle loro
esigenze è la pietra di paragone della autenticità di una vita religiosa. Non
dimentichiamolo: ogni istituzione umana è insidiata dalla sclerosi e minacciata
dal formalismo. La regolarità esteriore non basterebbe, di per se stessa, a
garantire il valore di una vita e l’intima sua coerenza. Pertanto è necessario
ravvivare incessantemente le forme esteriori con questo slancio interiore,
senza il quale esse si trasformerebbero ben presto in un carico eccessivo.
Attraverso la diversità delle forme, che danno a ciascun istituto la sua
fisionomia propria e hanno la loro radice nella pienezza della grazia del
Cristo, la regola suprema della vita religiosa, la sua ultima norma, è quella
di seguire il Cristo secondo l’insegnamento del vangelo. Non è forse tale
preoccupazione che ha suscitato nella chiesa, durante il corso dei secoli,
l’esigenza di una vita casta, povera, obbediente?
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