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Paulus PP. VI Evangelii Nuntiandi IntraText CT - Lettura del testo |
5. Noi tutti vediamo l’urgenza di dare a questa domanda una risposta leale, umile, coraggiosa, e di agire di conseguenza. Nella nostra "sollecitudine per tutte le chiese", noi vorremmo aiutare i nostri fratelli e figli a rispondere a questi interrogativi. Possano le nostre parole, che vorrebbero essere, partendo dalle ricchezze del sinodo, una riflessione sulla evangelizzazione, invitare alla medesima riflessione tutto il popolo di Dio adunato nella chiesa e dare nuovo slancio a tutti, specialmente a " quelli che si affaticano nella parola e nell’insegnamento ", affinché ciascuno di essi sia "un fedele dispensatore della parola della verità" e faccia opera di predicatore del vangelo, assolvendo alla perfezione il proprio ministero. Una tale esortazione ci è parsa di capitale importanza, perché la presentazione del messaggio evangelico non è per la chiesa un contributo facoltativo: è il dovere che le incombe per mandato del signore Gesù, affinché gli uomini possano credere ed essere salvati. Sì, questo messaggio è necessario. È unico. È insostituibile. Non sopporta né indifferenza, né sincretismi, né accomodamenti. È in causa la salvezza degli uomini. Esso rappresenta la bellezza della rivelazione. Comporta una saggezza che non è di questo mondo. È capace di suscitare, per se stesso, la fede, una fede che poggia sulla potenza di Dio. Esso è la Verità. Merita che l’apostolo vi consacri tutto il suo tempo, tutte le sue energie, e vi sacrifichi, se necessario, la propria vita.