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Paulus PP. VI
Evangelii Nuntiandi

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10. Legami reciproci tra la chiesa e l’evangelizzazione.

15. Chiunque rilegge, nel nuovo testamento, le origini della chiesa, seguendo passo passo la sua storia e considerandola nel suo vivere e agire, scorge che è legata all’evangelizzazione da ciò che essa ha di più intimo:

- La chiesa nasce dall’azione evangelizzatrice di Gesù e dei dodici. Ne è il frutto normale, voluto, più immediato e più visibile: "Andate dunque, fate dei discepoli in tutte le nazioni". Ora, "coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e circa tremila si unirono ad essi... E il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati".

- Nata, di conseguenza dalla missione, la Chiesa è, a sua volta, inviata da Gesù. La chiesa resta nel mondo, mentre il Signore della gloria ritorna al Padre. Essa resta come un segno insieme opaco e luminoso di una nuova presenza di Gesù, della sua dipartita e della sua permanenza. Essa lo prolunga e lo continua. Ed è appunto la sua missione e la sua condizione di evangelizzatore che, anzitutto, è chiamata a continuare. Infatti la comunità dei cristiani non è mai chiusa in se stessa. In essa la vita intima - la vita di preghiera, l’ascolto della parola e dell’insegnamento degli apostoli, la carità fraterna vissuta, il pane spezzato - non acquista tutto il suo significato se non quando essa diventa testimonianza, provoca l’ammirazione e la conversione, si fa predicazione e annuncio della buona novella. Così tutta la chiesa riceve la missione di evangelizzare, e l’opera di ciascuno è importante per il tutto.

- Evangelizzatrice, la chiesa comincia con l’evangelizzare se stessa. Comunità di credenti, comunità di speranza vissuta e partecipata, comunità d’amore fraterno, essa ha bisogno di ascoltare di continuo ciò che deve credere, le ragioni della sua speranza, il comandamento nuovo dell’amore. Popolo di Dio immerso nel mondo, e spesso tentato dagli idoli, essa ha sempre bisogno di sentir proclamare " le grandi opere di Dio ", che l’hanno convertita al Signore, e d’essere nuovamente convocata e riunita da lui. Ciò vuol dire, in una parola, che essa ha sempre bisogno d’essere evangelizzata, se vuol conservare freschezza, slancio e forza per annunziare il vangelo. Il concilio Vaticano II ha ricordato e il sinodo del 1974 ha fortemente ripreso questo tema della chiesa che si evangelizza mediante una conversione e un rinnovamento costanti, per evangelizzare il mondo con credibilità.

- La chiesa è depositaria della buona novella che si deve annunziare. Le promesse della nuova alleanza in Gesù Cristo, l’insegnamento del Signore e degli apostoli, la parola di vita, le fonti della grazia e della benignità di Dio, il cammino della salvezza: tutto ciò le è stato affidato. Il contenuto del vangelo, e quindi dell’evangelizzazione, essa lo conserva come un deposito vivente e prezioso, non per tenerlo nascosto, ma per comunicarlo.

- Inviata ed evangelizzata, la chiesa, a sua volta, invia gli evangelizzatori. Mette nella loro bocca la parola che salva, spiega loro il messaggio di cui essa stessa è depositaria, dà loro il mandato che essa stessa ha ricevuto e li manda a predicare: ma non a predicare le proprie persone o le loro idee personali, bensì un vangelo di cui né essi, né essa sono padroni e proprietari assoluti per disporne a loro arbitrio, ma ministri per trasmetterlo con estrema fedeltà.




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