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Leon Battista Alberti Istorietta amorosa fra Leonora De' Bardi e Ippolito Bondelmonti IntraText CT - Lettura del testo |
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-2-Di che essendo già Leonora d'anni quindici, e andando il dì di Santo Giovanni a vedere la festa, e ritrovandosi Ippolito, il quale era d'anni diciotto, ancora lui in Santo Giovanni, gli venne risguardata la fanciulla, la quale per ventura guardava lui. E siccome si scontraro con gli occhi, si punsono il cuore d'amoroso disire in tale maniera che, prima si partissino quivi dal tempio, l'uno dell'altro fortemente s'innamorò. E più volte feritosi insieme con la coda dell'occhio, si dimostraro il loro amore essere parimente equale, non conoscendo però lui lei né lei lui. Di che partendosi Leonora con la sua compagnia, Ippolito la seguitava assai onestamente un poco di lontano, intanto che lui conobbe lei essere figliuola del loro capitale inimico. La fanciulla allo entrare di casa si voltò celatamente, e guardando il giovane, con un amoroso inchino pigliata licenza dalle sue care compagne, se n'andò in casa, e fattasi alla finestra, vedendo Ippolito, domandò una sua vicina chi lui fusse. Intese come lui era figliuolo di messer Bondelmonte Bondelmonti; della qual cosa ella assai ne fu dolente e grama, e partita dalla finestra, se n'andò in camera dolendosi della fortuna. E quanto più era impossibile il vedersi spesso, tanto maggiormente cresceva l'amore d'ogni parte, per modo che la infelice Leonora alcuna volta rinchiusa in camera sola, lamentandosi dell'amore diceva: «O iniqua e crudelissima fortuna, nemica d'ogni piacere, come sofferisci tu che tante pene in me alberghi e riposi? Perché non umili tu li cuori delli nostri padri? Perché quello amore che è in fra noi, non è in fra loro? O dispietata sorte! O duro caso! Perché tanta asprezza, perché tanta crudeltà ne' cuori delli nostri padri! Perché l'antiqua inimicizia, perché le antique discordie nacquero mai in fra gli nostri passati? Perché non s'estinguono, che tanto fuoco quanto il mio almeno si pascesse del vedere?». E in simili e altre dolorose parole la valorosa fanciulla e la notte e 'l giorno con le lacrime consumava. |
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